Pagina:Le mille e una notti, 1852, I-II.djvu/550

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prometto.» Dopo una simile azione, non si parlerà più nel mondo che della mia generosità. Tornerò a casa colla medesima pompa, e mia moglie manderà qualche ufficiale per complimentarmi, da parte sua, sulla visita da me fatta al visir suo padre; io onorerò l’ufficiale d’un bell’abito, e lo rimanderò con un magnifico regalo. Se volesse mandarmene anch'ella, non l’accetterò, e congederò il portatore. Non permetterò ch’ella esca per qualunque motivo dal suo appartamento, se non ne sia prima avvertito; e quando io vorrò entrarvi, lo farò in maniera d’incuterle rispetto per me. In somma, non ci sarà casa meglio ordinata della mia; io starò sempre magnificamente vestito. Quando mi ritirerò con lei la sera, siederò al posto d’onore, dove affetterò un’aria grave, senza volgere il capo a destra nè a sinistra. Parlerò poco, e mentre mia moglie, bella come la luna piena, starà in piedi a me davanti, io fingerò di non vederla; allora le sue donne, che le staranno intorno, mi diranno: — Nostro caro signore e padrone, ecco la vostra sposa, la vostra umile serva a voi davanti; essa attende che l’accarezziate ed è mortificatissima perchè non vi degniate nemmeno di guardarla; è stanca di stare da tanto tempo in piedi: ditele almeno di sedere.» Io non risponderò nulla, aumentandone così la sorpresa ed il dolore; si getteranno esse a’ miei piedi, e quando vi saranno rimaste assai tempo a supplicarmi che mi lasci piegare, io alzerò finalmente la testa, volgerò su lei uno sguardo distratto, poi mi rimetterò nel primiero atteggiamento. Nell’idea che concepiranno che mia moglie non sia abbastanza ben vestita, la ricondurranno nel suo gabinetto, per farle cangiar abito; ed io, frattanto, mi alzerò, e da parte mia indosserò un abito più sfarzoso di quello di prima. Torneranno le donne alla carica una seconda volta; mi terranno i medesimi