Pagina:Le mille e una notti, 1852, I-II.djvu/675

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rimediarvi, non crederebb’ella più a proposito di prima ammogliarlo? Il matrimonio lega; ed impedisce che un giovine principe s’abbandoni al libertinaggio. Allora, vostra maestà lo riceverebbe ne’ suoi consigli, dove imparerebbe a poco a poco a sostenere degnamente lo splendore ed il peso della vostra corona, di cui sarete sempre al tempo di spogliarvi in suo favore, allorquando, di vostra propria sperienza, ne lo giudicherete capace. —

«Trovò, Schahzaman ragionevolissimo il consiglio del primo ministro, e congedato che l’ebbe, fece chiamare Camaralzaman.

«Il principe, che aveva sempre fin allora veduto il sultano suo padre a certe ore stabilite senza aver bisogno di essere chiamato, maravigliò non poco di quell’ordine; laonde, invece di presentarsegli davanti colla consueta libertà e franchezza, lo salutò con grande rispetto, e si fermò alla di lui presenza cogli occhi bassi.

«Si avvide il sultano dell’imbarazzo del principe. — Figlio,» gli disse con aria da rassicurarlo appieno, «sapete voi per qual motivo vi ho fatto chiamare? — Sire,» rispose modestamente il principe, «Iddio solo può penetrare fino nei cuori; lo sentirò da vostra maestà con piacere. — L’ho fatto per dirvi,» ripigliò il sultano, «che voglio darvi moglie. Che ve ne pare?

«Il principe Camaralzaman udì quelle parole con estremo dispiacere; desse lo sconcertarono; il sudore gl’inondò la fronte, e non sapeva cosa rispondere. Però, dopo alcuni momenti di silenzio: — Sire,» rispose, «vi supplico di perdonarmi se, per la dichiarazione fattami da vostra maestà, le sembrò interdetto; io non me l’aspettavo nella grande giovinezza in cui mi trovo. Non so anzi se potrò mai risolvermi al legame del matrimonio, non tanto a motivo dell’imbarazzo che