Pagina:Le mille e una notti, 1852, I-II.djvu/753

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cura di consegnargli voi medesimo.» Dato l’ordine pel pagamento, fece portar via i vasi, e tornò al palazzo.

«Siccome avvicinavasi la notte, la principessa Badura si ritirò nel palazzo interno, andò all’appartamento di Haiatalnefus, e là si fece recare i cinquanta vasi d’olive. Ne aperse uno per farglielo assaggiare e gustarne anch’ella, e le versò in un piatto; ma quanto non fu il suo stupore vedendo le olive miste a polvere d’oro. — Che avventura! qual maraviglia!» sclamò. Fece quindi aprire in sua presenza, e votare gli altri vasi dalle donne di Haiatalnefus, e la sua ammirazione aumentò a misura che vedeva le olive di cadaun vaso miste all’aurea polvere. Ma quando si votò quello, nel quale Camaralzaman aveva posto il talismano, e ch’essa l’ebbe scorto, ne fu talmente colpita che svenne.

«La principessa Haiatalnefus e le sue donne soccorsero la principessa Badura, ed a forza di spruzzarle acqua in volto la fecero rinvenire. Tornata ai sensi, prese il talismano, e lo baciò a più riprese; ma non volendo parlare davanti alle donne della regina, le quali ignoravano il suo travestimento, e d’altronde essendo tempo d’andarsene a letto, le congedò. — Principessa,» diss’ella ad Haiatalnefus quando furono sole, «dopo ciò che vi raccontai della mia storia, avrete senza dubbio compreso essere stata la vista di questo talismano che mi fece svenire. È il mio, è quello che ci ha divelti l’un dall’altro, il principe Camaralzaman, il mio caro marito, ed io. Se esso fu l’origine d’una separazione sì dolorosa per entrambi, ora lo sarà, come voglio sperare, della nostra vicina riunione. —

«L’indomani, appena fu giorno, la principessa Badura mandò a chiamare il capitano del bastimento; e quando giunse: — Datemi più precise nozioni,»