Pagina:Le mille ed una notti, 1852, V-VI.djvu/161

Da Wikisource.

149


ciato come ladro, lo sia realmente; il giovine mercante, malcontento di non aver sposata la giovane, può aver fatta una falsa deposizione per vendicarsi. Non immischiatevi in un affare che può avere per voi tristi conseguenze, e cerchiamo venir in chiaro di tutto colla dolcezza. Del resto, tocca al comandante il decidere su ciò che si deve fare. —

«La vecchia udiva tutti que’ discorsi attraverso le imposte, e tremava di spavento. Tornò vicino alla figlia, e le disse che il luogotenente di polizia stava alla porta. — Barricatela,» rispose la giovane spaventata; «forse Dio ci salverà da questo pericolo.» La vecchia assicurò la porta. Si bussò di nuovo e con maggior violenza; essa domandò: — Chi è là? — Infame vecchia,» rispose Schamama, «socia di ladri! non vedi che è il luogotenente di polizia co’ suoi soldati? Apri subito!

«— Noi siamo donne,» rispose la vecchia, «e qui non c’è alcun uomo; non possiamo aprire. — Apri,» ripetè Schamama con voce terribile, «altrimenti la faremo in pezzi. —

«La vecchia non rispose, e tornò dalla figlia. — Vedi,» le disse, «quel ladro è cagione che noi siamo assediate fin dal principio della notte. A quanto pare, egli è perduto. Volesse il cielo che stasera non venisse. Ah! se vostro padre vivesse ancora, il luogotenente od altri della sua specie non avrebbero mai assalita così la nostra casa. — Che cosa dobbiamo farci?» diceva la giovane; «bisogna sottomettersi al destino. —

«Frattanto il califfo, vedendo che nelle vie non v’era alcuno, che la notte si avanzava, e che tutti eransi ritirati nelle proprie case, si travestì, prese il suo archibugio, cinse la spada ed uscì segretamente per recarsi dalla novella sposa. Giunto all’angolo della contrada, vide da lontano le fiaccole, riconobbe il luo-