Pagina:Le mille ed una notti, 1852, V-VI.djvu/179

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invidiava in segreto i giovani. Quando fui solo con mio padre, gli dissi: — Voi avete inteso che tutti que’ giovanetti chiedevano ai genitori di dar loro una professione? E fin quando mi lascerete in ozio?» Mio padre rispose: — La maggior parte di que’ mercanti saranno obbligati ad indebitarsi per dare uno stato ai loro figli. Per me, grazie al cielo, ho di che avviarti sur una buona carriera; e dopo domani tu avrai una bottega, un fondo di commercio, e ti porrò in istato di vendere e comperare. —

«All’indomani, mio padre andò nel quartiere dei mercatanti: prese in affitto una bottega, e la riempì di merci d’ogni qualità pel valore di due mila piastre (1). Il posdomani, io mi recai alla bottega, e l’apersi; vendetti, comperai, feci cambio, prestai: io era contentissimo di me stesso e del mio nuovo mestiere! I vicini vennero a trovarmi, augurandomi ogni prosperità.

«Continuai tutte le mattine a recarmi alla mia bottega, e dopo quattro mesi, feci buoni affari; io era conosciuto da molti. Mio padre veniva ogni giorno a trovarmi, mi raccomandava a’ vicini, ed era assai contento al vedere la mia riuscita. —

«Un giorno, che stava occupato a mostrare varie merci ad alcuni avventuri, parecchie dame entrarono nella bottega seguite dalle loro schiave. Fra quelle signore io notai soprattutto una giovane che mi parve di straordinaria beltà. Le persone che stavano allora meco, si alzarono, dicendo sarebbero tornate quando quelle dame avessero fatto i loro acquisti. —

«Le dame sedettero nella bottega e mi dissero: — Noi vorremmo comperare varie belle stoffe pel valore di cinquecento piastre.» Io ne feci vedere loro moltissime: esse le presero tutte fino all’ammontare della

  1. La pistra vale circa tre franchi.