Pagina:Le mille ed una notti, 1852, V-VI.djvu/416

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con tante pene e fatiche? Che sarà di me stesso, allorchè mi troverò più avanzato negli anni, e che le mie forze cominceranno ad infiacchirsi? Se avessi un figlio, sarebbe la consolazione della mia vecchiaia od il sostegno della mia autorità. —

«Mentre il re Sapor stava immerso in tali riflessioni, vide comparire d’improvviso un genio d’aspetto gradevole, il quale graziosamente salutollo, e gli disse?

«— Io sono il genio Alatros, il quale comanda ad un gran numero d’altri geni, e voglio darvi una prova della mia affezione e stima; so che finora non aveste figli; vengo ad indicarvi il modo d’averne, e proporvi in isposa mia figlia Camar Alzeman. È stimata, a giusto titolo, per una perfetta beltà; i più possenti re dei geni me la chiesero in matrimonio, ma nessuno ha potuto ottenerla. La mia stima per voi, il desiderio ch’io ho di soddisfare ai vostri più cari voti, mi stimolarono a darvi la preferenza e ricercare la vostra parentela. Voi amate la giustizia, e dessa fu sempre la regola delle vostre azioni; spero che mia figlia vi darà un fanciullo che seguirà il vostro esempio, e la nascita di questo figlio è sicura, se seguirete i consigli cui sono per darvi: raddoppiate di zelo per la conservazione dell’equità; bandite severamente la colpa e le perniciose opinioni; distribuite copiose elemosine ai poveri, e lasciate in libertà i prigionieri. Operando fedelmente queste cose, otterrete in fine ciò che desiderate da tanto tempo. —

«Il re delle isole Bellor ringraziò il genio, accettò la mano della figlia, e stipulò il contratto delle sue nozze colla bella Camar Alzeman. Il genio Alatros fece segno ai geni alati che lo circondavano invisibili, d’andar a cercare la figlia. Ella comparve subito; il padre la prese per mano e la consegnò allo sposo. Il re Sapor stupì della sua beltà e della magnificenza del suo abbigliamento. La con-