Pagina:Le mille ed una notti, 1852, V-VI.djvu/460

Da Wikisource.

54


ha profanate e distrutte. Questo mucchio di ruine che vedete, sono i ruderi d’una città ch’egli ha saccheggiata, e della quale divorò gli abitanti: l’isola è rimasta senza commercio, nè coltura. Alatros me ne aveva dato il comando; Racascik, qui giungendo, mi piombò nel carcere d’onde sono testè uscito pel vostro potere. Vengo a render omaggio all’inviato di Salomone, che fa su questa spiaggia risplendere la spada di quel profeta, ed a sottomettermi al liberatore de’ figliuoli di Dio ed al vendicatore di Dorrai Algoase. — Andate, Balazan! «rispose Habib; «io vi rendo, in nome del gran profeta e della regina Dorrai Algoase, della quale son cavaliere, tutti i poteri ond’eravate investito: prendete questi tesori che vedete a’ miei piedi, fate rifabbricare le moschee, e che il muezin chiami dall’alto de’ minareti i fedeli sudditi che il timore avea dispersi. Governate qui in nome di Maometto, del gran Salomone e della vostra regina; ristabilite dovunque l’ordine, e facilitatemi i mezzi di recarmi a Medinazilbalor. — Nobile e prode cavaliere,» riprese Balazan, «ricevo con fiducia gli ordini vostri, e mi ci sottopongo in nome del potente Creatore di tutte le cose. Ma, o signore, m’è impossibile darvi soccorso per recarvi laddove vi chiamano i destini; l’isola è sprovveduta di mezzi per la navigazione: la via dell’aria m’è inutile, chè mi furon tarpate l’ali, come vedete: ma quando pur avessero ancora tutte le loro forze, Abarikaf si è reso padrone dei passi dell’alto, in modo che a nulla servirebbe il mio volo. È d’uopo continuate a procedere d’isola in isola coi medesimi mezzi che v’hanno qui condotto; giovatevi dell’entusiasmo che la vostra persona e le virtù vostre destarono nei geni del mare; fate loro dimenticare i pericoli cui vanno incontro esponendosi con voi, e possibile sarà ch’ei vi conducano sino al centro delle forze del nostro nimico; il resto sarà opera del vostro valore e