Pagina:Le mille ed una notti, 1852, V-VI.djvu/478

Da Wikisource.

72


che la fuga potè salvare dalla mia vendetta, se l’imprudenza loro ha fatto che scegliessero un asilo in quest’isola. Faremo di più; vi scorgo un mezzo sicuro di soggiogare tutti i ribelli dell’isola Azzurra senza aver il disturbo di andarli a cercare; perchè non posso valermene anche contro lo stesso Abarikaf, e terminar di verificare, a spese di tutti i nemici di Dorrat Algoase e dei vostri, l’oroscopo che il vostro crine destinava a metter in ferri legioni di geni! non bisognerà risparmiarlo, o madama; abbandonatelo al suo destino, e quindi non ne sarete che meglio adorna. —

«La dama dai bei capelli è rientrata nel suo appartamento, e le figlie del mare la servono ancora per la toletta della sera; piena di fiducia nella scienza del cavaliere, si strappa un pugno di capelli, gloriosa di vederli servire a sì nobil uso. Ilzaide corre a consegnarli ad Habib. Questi si fa condurre alle porte delle prigioni, vi ripete l’operazione fatta presso alle rocce, e sul momento tutti i ribelli son levati per essere condotti nei sotterranei del Caucaso. Ascende poi sulla terrazza che corona il castello, e sparge in aria alcuni capelli, confidandoli ai ministri de’ profeti, acciò il loro effetto si produca sul resto dei nimici dispersi nell’isola Verde e su quelli che trovansi in possesso dell’isola Azzurra; un rumore si fa udire cagionato da gemiti lontani, e lo accerta che le sue brame hanno riportato un pieno successo. Poi si ferma un momento per gioire e riflettere. Chiudesi con cautela in seno il resto dei capelli della dama, e viene a raggiungerla, nella sala in cui trovavasi colle tre figliuole del mare. — Tranquillatevi, madama,» le disse presentandosi: «siete liberata dai vostri nemici. Nata sul trono, se aveste bisogno di soccorso, ormai inutili vi divengono i miei consigli; la mia stella ed il mio dovere mi costringono domani a partire: