Pagina:Le mille ed una notti, 1852, V-VI.djvu/494

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roc, e viene a porsi accanto al gruppo, la cui attività l’interessa. Tosto unisce le sue alle cure delle tre sorelle. Possenti elisiri hanno reso allo sposo della dama da’ bei capelli forze sufficienti perchè possa alzarsi, moversi, parlare e render grazie dei soccorsi ricevuti. Gli si palesa la liberazione della consorte e de’ sudditi, conosce d’esserne debitore al cavaliere che gli sta dinanzi, al marito della sua parente, ed a tutti dimostra i trasporti della sua gratitudine ed il contento che prova al vederli, come pure l’impazienza sua d’andar a gettarsi nelle braccia della consorte.

«Bisogna che Dorrai Algoase ed Habib provveggano al governo dell’isola, ed è questa una cura che risguarda Ilbaracas. Ma si presenta un’occasione di ricompensare i servigi delle figlie dei mare, ed il cavaliere arabo ne approfitta, dando la maggiore in isposa al nuovo vicerè. Applaudisce Ilzaide senza invidia alla fortuna della sorella, nè concepisce come si possa desiderare di maritarsi se non con un eroe.

«L’isola, durante la signoria dei geni ribelli, venne devastata; concertansi i suoi sovrani col nuovo capo che le fu dato, onde ricondurre i popoli alla fiducia ed alla felicità; e Dorrai Algoase, dopo tali precauzioni, si decide, visitando le isole sottoposte al suo dominio, a ricondurre in persona il principe Daliska nell’isola Verde, passando per l’Azzurra, affinchè possa, andando a raggiungere la sposa, concertar i mezzi di ristabilire le comunicazioni per acqua tra le due isole sottoposte al suo impero. Subito l’indomani Habib e due delle sorelle sono in mare colla zattera. In aria è il roc; Daliska, un po’ rimesso dai lunghi patimenti, tien compagnia alla regina, e la celerità presiede ad un tragitto che favoriscono le calme solite in quella stagióne.

«I due sovrani ed il principe tributario trovano i popoli dell’isola Azzurra occupati a rialzare le loro