Pagina:Le mille ed una notti, 1852, V-VI.djvu/574

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«L’akam avendo acconsentito volentieri a quella proposizione, Schemseddin gli consegnò cento pezze d’oro da distribuire ai suoi schiavi; comperò quindi sessanta muli ed un cero per deporre sulla tomba del beato Abdalkader-Algilani (1). Raccomandò al suo figliuolo di obbedire esattamente all’akam e riguardarlo come proprio padre, e rientrato in casa, seguito dagli schiavi e dalle mule comperate, fe’ preparare un buon pranzo, e volle che si passasse allegramente la sera.

«All’indomani, di buon mattino, diede al figlio diecimila pezze d’oro, e gli disse di servirsene nel caso in cui, arrivando a Bagdad, non trovasse l’occasione di vendere vantaggiosamente le merci. Quando le mule furono cariche, Alaeddin salutò i genitori, e partì dal Cairo coll’akam.

«Mahmoud Albalkhy, il quale stava attento a tutto, aveva anch’egli disposto il necessario pel viaggio; ed il medesimo giorno della partenza di Alaeddin, aveva spediti innanzi i bagagli, e fatto piantare, le tende fuor delle mura della città. Schemseddin, il quale non ne sospettava i perfidi progetti, avevagli donata una borsa di mille pezze d’oro, appena seppe che si disponeva a recarsi a Bagdad, raccomandandogli caldamente nello stesso tempo il figliuolo.

«Alaeddin e Mahmoud incontraronsi a poca distanza dal Cairo; il malvagio vecchio aveva fatto dire destramente al cuoco di Alaeddin di non portar nulla pel padrone, ed approfittò della circostanza per offrire al giovane ed a quelli del seguito i rinfreschi ch’egli stesso aveva portati in abbondanza.

«Messasi la piccola carovana in viaggio, attraversò felicemente il deserto, e già si avvicinava a Damasco.

  1. Dottore musulmano, in gran fama di santità presso gli Arabi