Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
289 |
cusando l’invito di Zobeide, esporvi alla di lei collera ed agli effetti del suo risentimento. Voi conoscete la sua potenza e l’influenza che ha sull’animo del califfo. Il vostro rifiuto può avere le più spiacevoli conseguenze per voi e per la vostra sposa. Andate a parlare alla sultana, credetemelo; sarete subito di ritorno. —
«Allora mi alzai, benchè con ripugnanza, per seguire la vecchia, che a gran passi camminava davanti; mi condusse al palazzo della sultana, e mi fece entrare nel suo appartamento.
«— Siete dunque voi,» disse Zobeide, vedendomi, «che sapeste commovere il cuore della vezzosa Dunia? — Signora,» le risposi, «il vostro schiavo fu abbastanza fortunato per attirare su di lui gli sguardi della principessa. — Non ne sono sorpresa,» ripigliò la sultana; «ho inteso parlare del vostro bell’aspetto e dei vostri talenti. L’esterno non ismentisce l’elogio che mi fu fatto di voi, dipingendovi coi tratti più amabili; io desidererei pure conoscere i vostri talenti per la musica, ed udirvi cantare soltanto un’arietta. —
«M’inchinai profondamente in segno d’obbedienza; mi fu portato subito un liuto, e cantai questi versi da me composti per Dunia:
«-«Il cuore d’un amante è divorato dai suo amore, ed il suo corpo è in preda al languore che lo consuma.
««II cielo mise nelle mie mani un astro che adoro, quand’anche coperto di nubi.
««Io sono sommesso ad ogni suo volere; e prediligo, in tutte le sue azioni, colei che m’è sì cara.»-»
«Zobeide trovò bellissimi quei versi, e complimentandomi sulla beltà della mia voce: — Non voglio ritenervi più a lungo,» mi disse; «e poi, la vostra sposa può tornare durante la vostra assenza, e non voglio che, per cagion mia, abbiate dispiaceri.» Mi