Pagina:Le mille ed una notti, 1852, V-VI.djvu/741

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desimo istante vi amai. — Voi non potete sperare di piacermi,» gli risposi, «finchè non mi riportate al luogo d’onde mi toglieste. — Fin quando v’amerò, bella Melika (questo è il mio nome), nulla potrà separarmi da voi!» ripigliò egli con vivacità; «avrò così almeno la soddisfazione di tenervi in mio potere! —

«I miei preghi riuscirono vani, e vedendo che io non voleva corrispondere al suo amore, m’addormentò nella situazione in cui mi trovaste. Il genio viene una volta al mese a svegliarmi come faceste voi, ed allora io credo d’aver dormito una sola notte. Ma, principe, siete un altro spirito, ed avete tanto potere come Sedifbach? Oimè! è forse lui che vuol conoscere i miei sentimenti sotto sì gradevole aspetto? Ebbene, sappiatelo, io non l’amerò mai. — No, principessa, io sono quel che già vi dissi,» rispose il giovine, «e non sono capace di cambiar forma, quand’anche ne avessi il potere: le mie disgrazie m’hanno condotto qui, ed ignoro come abbia potuto vincere gl’incantesimi che mi circondano. —

«Per convincere del tutto la fanciulla, Seifulmulok le raccontò la sua storia in succinto, pel timore dell’arrivo dello spirito, non potendo sapere la principessa la precisa data del suo ultimo viaggio. Quando il giovine ebbe finito il racconto, Melika gli disse: — Io posso darvi notizie di Bedihuldgomal. —

«L’altro, a tali parole, baciò la terra in rendimento di grazie, e trasportato dalla più viva gioia, pregò Melika di trarlo dalla maggior pena che uom potesse provare.

«— Durante la gravidanza di mia madre,» riprese la giovinetta, «si sparse un odore di muschio, onde lutto il palazzo fu imbalsamato: quando si avvicinò il momento del parto, mio padre fece piantare una tenda in un luogo delizioso del parco