Pagina:Le mille ed una notti, 1852, V-VI.djvu/767

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gli disse: — A proposito, amico, che cosa significa questa casa ch’io non conosco? — Bisogna godere delle proprie ricchezze,» rispose Mehemmet; «ora vedrete come la mia nuova casa è ornata; da lunga pezza io godeva della sorpresa che ne avreste avuto. Il matrimonio di mia figlia con Naerdan è il termine del mistero che vi feci finora d’un sì delizioso ritiro, ove voglio passar tranquillo il resto de’ miei dì, lasciando a Naerdan la cura de’ miei affari e tutto il guadagno che ne ricaverà. —

«Terminando tali parole, giunsero ad una casa dove eranvi due custodi: Naerdan fu meravigliato di vedere ai piedi della scala un gran numero di paggi, magnificamente vestiti; le loro camicie erano di seta, i calzoni di raso, le vesti di taffettà indiano, i cafetan di taffettà ondeggiato, e le loro cinture guarnite di gemme tagliate alle Indie. Questi paggi camminarono davanti ad essi con rispetto, e li condussero in una sala d’udienza, riccamente ammobiliata. Quand’ebbero preso posto sul sofà, si recò loro il caffè e confetture, e poco dopo fu servita una splendida refezione; i piatti erano d’argento, e la biancheria ricamata con gusto squisito.

«Dopo il pasto, Cara Mehemmet pregò Hussendgiar di passare in un’altra camera, per lasciarlo solo con Naerdan, col quale doveva trattare d’affari particolari. Uscito l’amico, Mehemmet apri una porta che metteva nell’appartamento delle donne, e chiamò sua figlia. Dessa rispose tosto con una voce dolce come quella d’un angelo, e sì gentile che produsse perfino una specie d’emozione sul giovane.

«Questa beltà non tardò a comparire, mostrando vezzi incantevoli, e quando fu giunta vicina al padre, gli si gettò a’ piedi, dicendo: — Che cosa desiderate, padre mio, della vostra schiava?

«Son lieto,» rispos’egli, «di trovarvi nelle