Pagina:Le mille ed una notti, 1852, VII-VIII.djvu/18

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«Safeddin fece di tali massime la regola della propria condotta, affidò il posto di Schabur al virtuoso Morad, e non intraprese nulla d’importante senza consultare il saggio visir ed il favorito del Profeta; in una parola, diventò un principe religioso e veramente saggio, tanto più che non credeva esserlo.»

— Questa storia, da capo a fondo, è una lezione salutare pei re,» disse Schahriar alla sultana, che cessava in quel punto di parlare. — Sire,» rispos’ella, «vostra maestà si mostra ognor più degna di apprezzarne la morale, per la di lei esattezza nell’adempiere tutti i suoi doveri di monarca e di buon musulmano. Domani, se lo permette, ne comincerò un’altra, che la divertirà forse di più. — L’ascolterò con piacere,» soggiunse il sultano delle Indie; e si alzò per andar ad attendere agli affari del suo impero.

NOTTE DLI

Scheherazade cominciò in codesti sensi la novella promessa la mattina indietro al consorte:

STORIA

DEL CANESTRO.

— Sire, la storia antica ci offre l’esempio d’un giovine re di nome Kemserai, stimabilissimo per tutte le sue buone qualità: non occupato che della felicità dei sudditi, la giustizia era l’unica regola