Pagina:Le mille ed una notti, 1852, VII-VIII.djvu/180

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a casa. Impaziente di conoscerne il contenuto, presa prima la precauzione di chiudere a chiave la porta, lo aprì, e qual non fu la sua maraviglia, vedendovi una giovinetta della massima bellezza, riccamente vestita, ma che pareva priva di vita! Tuttavia, messale la mano sulle labbra, sentì che respirava, e dormiva soltanto di profondo sonno da cui cercò in vano di riscuoterla. La tolse con riguardo dal cofano, e depostala sul tappeto, non cessò di tenerle gli occhi addosso fino a che essendosi colei, verso mezzanotte, risvegliata, sclamò con accento di sorpresa e di spavento: — Dio di misericordia! dove sono? —

«Il pescatore le fece allora conoscere le circostanze che l’avevano condotta in sua casa, e cercò di rassicurarla mediante mille rispettose proteste. La giovane, benchè sensibile a quelle premure, non tolle palesargli pel momento la propria condizione e le sue avventure, accontentandosi di dire: — Quest’abitazione non mi pare comoda; domani bisogna appigionarne una più convenevole. Servitemi con fedeltà, fate ciò che desidero, e sarete generosamente ricompensato.» L’antico favorito, cui l’ultima amorosa avventura aveva reo prudente, non si permise alcuna libertà, e ritenuto ne’ limiti del rispetto dall’aria nobile ed imponente della sconosciuta, le fece un profondo inchino, promettendole di servirla da sommesso e devoto schiavo. Le preparò quindi la miglior refezione che potè imbandirle, e quand’ebbe cenato, si ritirò.

«È ora opportuno di dire che la giovane comprata dal pescatore era la favorita del sultano. Le altre donne, abbandonate per costei cagione, se ne ingelosirono, e la sultana, la quale, prima dell’arrivo di Kut-al-Kolob1 (era il nome della favorita), godeva della massima autorità nel serraglio, umiliata più di

  1. Consolazione dei cuori