Pagina:Le mille ed una notti, 1852, VII-VIII.djvu/340

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mio Signore; Maometto il mio profeta; il suo esempio e la sua bontà sono la mia regola di vita e la mia setta; la mia Kibla, è la Kaaba, ed il Corano il mio imam. — Come sapete voi esservi un Dio? — Per la ragione. — Cos’è la ragione? — Convien distinguere, essendovi una ragione innata ed una ragione acquisita. Dio fece nascere la prima nel cuore de’ suoi fedeli, affinchè procedessero nella via della verità. La seconda è il frutto dell’educazione, e di sforzi ostinati e costanti. — Ma dov’è la sede della ragione? — Nel cuore, d’onde le sue ispirazioni sollevansi al cervello. — Come imparaste a conoscere il Profeta? — Colla lettura delle sante scritture, colle prove e testimonianze della divina sua missione, dalle sentenze del Corano e pe’ suoi miracoli. — Bene! quanti doveri indispensabili della religione v’hanno, e quali sono i due spazi del tempo? — I doveri indispensabili della religione sono cinque. Il primo consiste nella professione di fede: Non v’ha altro Dio che Dio, e Maometto è il suo Profeta; il secondo è la preghiera; l’elemosina, il terzo; il quarto, il digiuno; il quinto, il pellegrinaggio alla Mecca. I due spazi del tempo sono il giorno e la notte, distinti dal sole e dalla luna. Questi astri illuminano gli uomini, e sono perituri com’essi. — Quali sono le buone opere più meritorie? — La preghiera, il digiuno, il pellegrinaggio e la guerra santa. — A qual fine pregate voi? — Per offerire a Dio il sagrifizio della mia sommissione e celebrare le sue laudi. — Quali sono le condizioni indispensabili per la preghiera? — Una purificazione intera del corpo e del luogo. — Con qual intenzione andate alla moschea? — Per adorare Iddio. — Qual è la sorte di chi trascura la preghiera? — Non può sperar salute. — E quali sono i frutti della preghiera? — Illumina il cuore, purifica il viso, calma lo sdegno del Signore, sperde il furore del demonio, allontana ogni avversità, ne protegge