Pagina:Le mille ed una notti, 1852, VII-VIII.djvu/363

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«Noi abbiamo ornato il cielo di faci, che sono altrettante sentinelle contro il diavolo.» La seconda classe comprende le stelle, che trovansi nell’aria per rischiarare l’oscurità dei mari. —

«L’astronomo, non potendo più a lungo sostenere la sua umiliazione, domandò il permesso di fare una nuova interrogazione alla schiava. — Quali sono le quattro cose,» disse, «che Dio creò perchè fossero opposte a quattro altre? —

«Teveddud rispose: — Il caldo ed il freddo, il secco e l’umido, co’ quali Iddio formò la terra e l’acqua, l’aria ed il fuoco. — »

«Ed un’altra domanda ancora le rivolse l’astronomo sulle costellazioni dello Zodiaco, alla quale essa rispose con soddisfazione di tutto l’uditorio.

«Il califfo fe’ poscia chiamare un filosofo, il quale, alzatosi, pregò la bella Teveddud a dire ciò che sapeva relativamente al tempo ed al mondo.

«— Il tempo,» rispos’ella, «è lo spazio del giorno e della notte, la carriera del sole e della luna. Iddio lo disse nel Corano: «La notte fu lor accordata per assegnare i limiti alla lunghezza del giorno. Il sole percorre uno spazio di tempo prescritto per dar loro una misura conveniente.» — Or ditemi, l’infedeltà nasce essa coll’uomo? — Vi risponderò colle proprie parole del Profeta: «L’infedeltà circola tra’ figliuoli d’Adamo come il sangue nelle vene tosto che attaccano il cuore al mondo.» Ed il Profeta dice pure in altro luogo: «Nessuno di voi ami il mondo, poichè Iddio non verrà in aiuto di chi vi si attacca. Nessuno di voi attacchi il suo cuore al tempo, poichè non v’ha dubbio che il tempo avvenire errà senza di questo. Nessuno di voi s’attacchi alla terra, però ch’egli è scritto: Io ho creata la terra, ve n’ho formato, e voi dovete un giorno, ad un mio ordine, lasciarla.» — Quali sono le cinque creature di Dio