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senza leggere questa, che conteneva le parole seguenti:
«O tu cui il destino, gettandoti in quest’isola, creò re delle scimie! non v’hanno che due strade per le quali tu possa fuggire. L’una ad Oriente, lunga tre mesi e traverso deserti pieni di mostri e spiriti malefici, conduce sulla spiaggia del mare; l’altra ad Occidente, esige quattro mesi di viaggio, e passa per una valle chiamata la Valle delle Formiche. Prendi questa, ma guardati dalle formiche. Giungerai presso una montagna di fuoco e sulla sponda d’un fiume. In riva al fiume vedrai una città abitata da soli Ebrei. Ecco cosa ha scritto a tua istruzione Salomone, figliuolo di David.»
«A tal lettura il principe fu commosso sino alle lagrime, e chiamati i mamelucchi, fece loro vedere ciò che aveva scoperto, e tornò trionfante al palazzo, circondato da tutte le scimie. Giansciah prese le opportune misure, per non lasciar nulla traspirare del suo disegno. Finalmente, ordinata una gran partita di caccia, nella quale, a forza di feste, che durarono dieci giorni, addormentò la vigilanza delle scimie, approfittando d’una notte oscura, prese co’ mamelucchi la via della valle delle Formiche. All’indomani, quando le scimie, svegliandosi, più non trovarono il re, mandarono a cercarlo due squadroni di que’ loro cani grossissimi imbrigliati con catene d’acciaio, uno de’ quali prese la strada dell’Oriente, e l’altro quella dell’Occidente verso la valle delle Formiche. Quest’ultimo raggiunse il principe ed i suoi compagni, e sebbene questi si preparassero a difendersi con vigore, non avrebbero potuto resistere, se d’improvviso non fosse uscito dalla terra un esercito di formiche, ognuna delle quali grossa come un cane, che slanciaronsi sulle scimie e le strinsero nelle branche; ma quelle si difesero coraggiosamente e fecero in pezzi le formiche, cosìcché il sangue scorreva d’ambe le parti a torrenti. I tre mamelucchi combatterono a lungo contro i due