Pagina:Le mille ed una notti, 1852, VII-VIII.djvu/530

Da Wikisource.

120


vedere,» gli risposero, «come i nostri bravi comportansi sul campo di battaglia. —

«La mattina appresso, Gharib recitò la sua preghiera mattutina composta di due rikaat, conforme al precetto d’Abramo. Quindi si avanzò contro i nemici con cuore più fermo del marmo. Prima però spedì all’avversario un messaggiero con una lettera pel re Geland, del seguente tenore:

««In nome di Dio clemente e misericordioso, sovrano ed unico; di Noè, di Saleh, di Houd e di Abramo! salute a chi segue la retta via, che teme le conseguenze terribili del male e preferisce la futura alla vita presente! Noi facciamo sapere a Geland che devesi adorare il Dio unico, il Dio vendicatore, creatore del giorno e della notte, che mandò i profeti, fe’ scaturire le fonti, che innalza le montagne e sprofonda le valli, che fe' nascere gli alberi e dà agli uccelli gli splendidi loro manti, che provvede il cibo agli uomini ed agli animali dei deserti; ch’è il Dio potente, il Dio Invisibile agli occhi de’ mortali, e si è rivelato mediante i profeti ed i libri scesi dal ciclo! Sappi, o Geland, che la religione d’Abramo è la sola vera; convertiti ad essa, e sarai al sicuro dalla clava in questo mondo e dal fuoco nell’altro; oppure preparati a veder iscorrere il tuo sangue e devastar il regno tuo. Mandami quel cane di Agib, affinchè vendichi il sangue di mio padre e di mia madre. Ti saluto.»»

— Dite,» rispose Geland a Sehmalleil, che gli aveva portata la lettera, «dite al vostro padrone che non so cosa sia avvenuto di Agib, essendo egli fuggito dal campo; ma per quanto mi concerne, non abiurerò la mia religione, e la prossima aurora deciderà tra noi!

— Alla mattina del giorno dopo adunque, credenti ed infedeli prepararonsi alla pugna. L’aria rimbombò del cozzo dell’armi, del nitrir de’ cavalli, del fragor dei cimbali e delle grida di Allah Akbar!

Uscì Gemerkan dalle file, e spintosi alla testa delle schiere, gridò brandendo la sciabola: — Chi vuoi combattere con me?» I più bravi, colti da terrore,