Pagina:Le mille ed una notti, 1852, VII-VIII.djvu/56

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«Allorchè il giardino fu chiuso, una reciproca premura indusse Zahide ad interrogare, e Mouna a rispondere. — Vezzoso straniero,» le disse la giovane schiava, colla vivacità di chi crede aver riuscito, «l’amore mi fece tutto scoprire.

«— Ah! mia cara Mouna, quante obbligazioni ho verso di te,» interruppe Zahide.

«Quelle tenere parole compensarono la schiava di tutte le sue pene. — Ecco,» disse, «ciò che la vecchia mi ha riferito; ed è, io credo, quanto potevamo saperne.»

NOTTE DLX

«Il re di Medhochan, padre della principessa Zoloch e del principe Badanazer, che regna oggidì, moriva or son dieci anni; e la bella Gulsum, sua moglie, ne governò gli stati con un consiglio di visiri, istituito dal re prima della sua morte, essendo i figli ancor troppo giovani per fare senza tali sagge precauzioni.

«Gulsum era bella ed ancor giovane, e la fama della sua bellezza accrebbe per la saggezza del di lei governo e la cura colla quale si dedicò intieramente alla educazione dei figliuoli, giacchè le virtù del cuore aumentano sempre le attrattive fisiche, il re dei geni fa istruito delle perfezioni di questa principessa, e dubitò a lungo che la fama ne fosse esagerata: per giudicarne, comparve in persona alla di lei corte, e l’ammirazione delle sue virtù cangiossi in breve in uno sfrenato amore.