Pagina:Le mille ed una notti, 1852, VII-VIII.djvu/697

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quando tornerà, ed ei ti avrà per questa nuova scoperta obbligazione infinita. — Dici bene,» riprese Abussir, «e ti ringrazio del consiglio. —

«Abukir, preso congedo dall’amico, salì sulla sua mula, e recossi al palazzo del re. — Sire,» gli disse, «avete fatto costruire bagni da uno straniero? — Sì,» rispose il re, «e che c’è a ridire? — Sia ringraziato il cielo,» proseguì Abukir, «che ho nelle mani il modo di preservarvi dalla malvagità dei vostro nimico, del nimico dello stato e della religione! Vengo ad annunziare a vostra maestà ch’è finita per la sua vita se oggi va al bagno. Quell’uomo è un sicario mandato dal vostro nemico, dal re dei cristiani per avvelenarvi: Vi parlerà d’una polvere epilatoria; guardatevi dall’usarne; è un veleno mortale del quale vostra maestà sarebbe vittima. Da gran tempo io conosco quel miserabile; l’ho veduto nella città del re dei cristiani, dove sono schiavi sua moglie ed i suoi figliuoli. Sforzavasi egli invano d’ottenere la loro libertà; ma avendo un giorno udito che il re de’ cristiani aveva promesso una grossa somma a chi uccidesse vostra maestà, quello sciagurato s’incaricò dell’impresa, e la libertà de’ suoi dev’essere la rimunerazione del suo misfatto. Io sono qui venuto con lui sul medesimo vascello; mi ha confidati i suoi orrendi disegni, e come spera di mandarli ad effetto. Può vostra maestà accertarsi da sè medesima della verità di quanto asserisco, se va al bagno. — «Vi andò il re secondo il solito; Abussir lo soffregò egli medesimo, e gli disse: — Sire, ho scoperto una

    parti del corpo. A tal uopo sorvonsi d’una specie di pomata composta d’un minerale chiamato rusma, d’un bruno scuro. Gli Egiziani lo ardono leggermente, l’impastano coll’acqua e vi mescolano una metà di calce spenta