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viene confermata dal Pegolotti in diversi capitoli della sua Pratica della Mercatura. Ogni volta ch’egli parla di moneta veneziana per ragguagliarla alla moneta degli altri paesi, adopera sempre la lira dei grossi, ovvero quella a grossi e mai la lira dei piccoli; p. e. si esprime chiarissimamente sul valore della lira a grossi, quando parla del cambio del perpero in moneta veneziana1 colle parole: «e vagliando in Gostantinopoli il fiorino, ovvero ducato d’oro soldi 2 di grossi, come si mette a pagamento di mercatanzia di cambi, e vogliendo cambiare di Gostantinopoli a Vinegia, sì varrebbe il perpero a denari per denari tanti soldi a grossi di Vinegia, di soldi 52 a grossi di Vinegia uno fiorino d’oro ovvero ducato, di 9 denari 26 a grossi, il grosso di Vinegia, quanto etc. etc.»

Una delle stranezze di questa lira ad grossos, ch’è pur uno degli ostacoli a ritrovarne il valore, è il suo ragguaglio colla lira di grossi. In questo trasporto la lira dei grossi perde un grosso per lira, e non si può dubitarne, perchè lo dice chiaramente un documento da me trovato nel Libro d’oro2. In esso si stabilisce che lo stipendio del Conte di Zara e dei suoi consiglieri debba essere pagato nella stessa forma, nello stesso modo che si usa nei pagamenti a Venezia, e cioè 20 soldi di grossi meno un grosso per ogni 26 lire. Tale differenza è confermata da una ducale3 del 13 febbraio 1315 (m. v.), la quale stabilisce: «che lire CC denariorum venec. ad grossos, que valunt ad denarios parvos libras CCXLV soldos duos, denaries octo, secando morem nostræ patriæ», e così pure dagli antichi registri della Procuratia di S. Marco4 ove la provvisione annua dei Procuratori nel secolo XIII è valutata 200 lire a grossi, che importano ducati 76, grossi 14 1/2 che fanno egualmente a piccoli L. 245:2:8 (calcolando il ducato a 24 grossi, ed il grosso a 32 piccoli) e più pressamente da un decreto del Maggior Consiglio del 10 giugno 1254, riportato negli statuti,

  1. Pegolotti. Opera citata, pag. 84.
  2. Documento VIII
  3. Zanetti G. A. Opera citata, Vol. IV, pag. 145 e 165.
  4. Ivi pag. 153.