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MARINO FALIER

DOGE DI VENEZIA

1354-1355


Marino Falier, che succedeva nel ducato al compianto Andrea Dandolo, apparteneva ad una delle più antiche ed illustri famiglie; era stato più volte podestà, rettore, ambasciatore, provveditore, ed anche quando gli elettori raccolsero i loro voti sul suo nome, si trovava in Avignone, legato della repubblica presso il papa Innocenzo IV.

La guerra continuava contro i Genovesi e con tristi risultati, essendo stata sconfitta e quasi completamente distrutta dinanzi all’isola della Sapienza l’armata veneziana. Il re di Ungheria, da una parte, minacciava la Dalmazia, dall’altra i Genovesi si assicuravano l’influenza in Costantinopoli e si impadronivano delle migliori posizioni commerciali dell’Oriente, ma più grave ancora era il pericolo che all’interno correva la repubblica. Marino Falier di carattere violento ed ambizioso, sia perchè spinto dal desiderio del potere assoluto, sia perchè offeso, non gli paresse d’essere sufficientemente rispettato dall’aristocrazia dominante, congiurò per cambiare la forma di governo, assieme ai molti malcontenti che naturalmente, in momenti così tristi, esistevano a Venezia. Fortunatamente la trama fu scoperta, ed il doge ebbe mozzo il capo in quello stesso sito, ove prima di cingere la corona ducale, aveva prestato giuramento di osservare la promissione.

Poche sono le monete di questo doge e cioè il ducato, il soldino ed il tornese, e tutte assai rare, ciò che è facile a spiegarsi con la breve durata del suo principato, senza aver bisogno di cercare altre speciali ragioni, essendo egli rimasto sul