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andrea contarini 213

terrarum, non stampentur amplius ducati ad formam ducatorum vestrorum. Et hec promisit, attendere et observare con iuramento specialiter modo facto..............

Date Candide, primo octubris, none Indictionis (1370).1

Dominus Theologi era l’emiro di Aidin, nome dato dai mussulmani alla provincia dell’Asia Minore che comprende la maggior parte dell’antica Jonia ed una porzione della Lidia. Questo territorio formava, nel XIV secolo, uno dei dieci principati indipendenti in cui si smembrò il grande impero fondato dai Sultani Selgiucidi in Icona, per l’invasione dei Tartari Mongoli e la morte di Aladino (Ala - Eddyn III, 1299).

La capitale del principato era Theologo, l’antica Efeso, che aveva cambiato il suo nome in onore di S. Giovanni apostolo detto dai greci il santo Theologo, Ἀγιός Θεολογός che i turchi, per difetto di pronuncia, cambiarono in Ayasoluk. Theologo fu nel medio evo una capitale fiorente ed un centro commerciale importante, frequentato principalmente dai Genovesi di Metelino e di Scio, e dai veneziani, che vi tenevano un console; menzionato dal Pegolotti che vi dedica parte d’un Capitolo2 dove segna le derrate che vi si desiderano e le misure che vi si usano, chiamandolo col nome di Altoluogo di Turchia, con cui era conosciuto dai mercanti italiani.

Paolo Lambros in una sua pubblicazione stampata in Atene3 e poscia riprodotta nella Revue Numismatique4 ha fatto conoscere per la prima volta un gigliato anonimo coniato a Theologo: sono pur note monete dello stesso genere dei principi mussulmani di Magnesia e di Caria, ma nessuno sin’ora aveva sospettato che il ducato veneziano fosse stato anch’esso imitato in quelle regioni. Le monete preferite in levante e particolarmente nelle isole dell’arcipelago e sulle coste dell’Asia

  1. R. Archivio di Stato, Commemoriale VII, carte 145 tergo.
  2. Pegolotti F. B. Opera citata, pag. 40 a 42.
  3. Παῦλος Λάμπρος, ἀνέκδοτον νόμισμα Σαρούκχαν ἐμίρου τῆς Ἰωνίας κοπὲν ἐν Ἐφέσῳ. — Ἐν Ἀθήναις, 1870.
  4. Revue Numismatique, nouvelle serie, tomo XIV, pag. 335-343, Paris 1869-1870.