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tomaso mocenigo 245

la parte presa nel 1406, di rendere moneta dello stesso peso dell’argento posto in zecca, si stabilisce di far pagare ai mercanti 10 soldi di piccoli per fattura di ogni marca di grossi, e 14 soldi per ogni marca di soldi, quando si tratti di argento franco, e cioè di quell’argento, che abbia adempiuto l’obbligo del quinto, che si doveva per legge tradurre in moneta.

Mancando i massari all’argento ed essendosi soppresso il posto di quello ai torneselli, il Senato delibera nel 30 aprile 14161 di portare a tre i massari alla zecca dell’argento, col salario di 100 ducati annui e colle solite utilità annesse all’ufficio: essi durano in carica due anni, devono fare per turno le quindicine, alternando le mansioni ogni mese sotto la sorveglianza dei provveditori del Comune. Nel 5 giugno successivo2, a quel massaro che sorveglia la fabbricazione dei torneselli, si accordano quattro mesi per regolare i conti, mancandogli il tempo di farlo in termine più breve.

Il Senato rammenta ai massari nell’11 giugno 14163 che i soldi coniati in zecca devono farsi in modo da averne lire 27 soldi 4 per marca, e non più, come si è fatto talora contrariamente alle leggi: stabilisce che la zecca non possa ricevere le monete coniate da essa stessa e che i pagamenti dei quinti debbano esser fatti a conto e non a peso.

Nel 26 febbraio 1416 (1417) vengono nominati tre savi4 per istudiare e proporre le riforme della zecca e della moneta d’argento: riescono eletti Scipione Bon, Pietro Bragadin e Cristoforo Soranzo.

L’11 novembre dello stesso anno5 il Senato vota provvedimenti per la zecca dell’argento, i quali si riassumono così: che sia abolito il sistema dei quinti sin allora in vigore tanto

  1. R. Archivio di Stato. Senato, Misti reg. LI, carte 122 tergo. — Capitolare dei massari all’argento, carte 48 tergo.
  2. R. Archivio di Stato. Senato, Misti reg. LI, carte 133 tergo — Capitolare dei massari all’argento, carte 49 tergo.
  3. R. Archivio di Stato. Senato, Misti reg. LI, carte 140.
  4. R. Archivio di Stato. Senato, Misti reg. LI, carte 189 tergo.
  5. Documento XXI.