Pagina:Le monete di Venezia.pdf/39

Da Wikisource.
22 origini della zecca

zione può facilmente esser tratto in errore, come dimostra il disegno delle due monete.

Questa somiglianza non lascia alcnn dubbio, che la moneta fosse coniata in quell’epoca e che l’imitazione avvenisse ad arte, perchè in un secolo in cui il leggere non era comune non lo si distinguesse facilmente dalle monete dell’imperatore. Nel diritto vi è la croce accantonata di quattro punti, e l’iscrizione DS CVNSERVA ROMANO IMP1, che somiglia e finisce esattamente come quella dei denari di Lodovico II. D rovescio poi attorno al tempietto carolingio ha le parole XPE SALVA VENECIAS, che sono combinate a bella posta per fingere le parole XPISTIANA RELIGIO, introdotte in tale epoca, a differenza del nome delle varie città che esisteva precedentemente.

Messo in chiaro che il tipo è franco e che la imitazione è fatta allo scopo di trarre in errore e non per lucro, avendo la moneta lo stesso valore di quelle che si vogliono imitare, ne viene per logica conseguenza, ch’essa è un tentativo d’indipendenza fatto dai Veneziani nell’epoca fra l’855 e l’880, e tradisce apertamente la politica degli abitanti delle lagune in

  1. Girolamo Zanetti, che primo illustrò questa moneta, lesse: Domine conserva Poiano Imp. Questo granchio gli valse il nome di Zanetti Fiaba, come assicura nelle sue schede, da me possedute, il Lazari che lo seppe per memoria orale autorevolissima.