Pagina:Le murate di Firenze, ossia, la casa della depravazione e della morte.djvu/80

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pecorone era fatto coperta nell’ampia accezione della parola.

Dopo cinque a sei mesi la signorina, smucciatole un piede nel discendere le scale, e tombolata giù a mal modo per quattro a cinque gradini, aveva battute le reni, e nicchiava in letto per i dolori di parto. Ed ecco il povero Calandrino correre affannoso in traccia di Pulcinella perchè accorra alla moglie che minaccia disperdersi. Tutto nel palazzo è tramestamento, scompiglio e confusione; un andare, un venire, un correre, un gridare.... la mammana, il medico, ìl chirurgo.... lesti l'acqua al fuoco... panni caldi in pronto... questa ricetta allo speziale.... la tinozza pe'bagni.... va’presto... corri subito.... ritorna tosto....

U....èh! U... èh! U.... èh.... Evviva! La signorina si è sgravala di un bambino che vispo come un leprotto sgambetta in grembo alla balia, e vagisce e acutamente strilla, che vuol di già tettare.

Calandrino trasecola, strabilia e non sa comprendere come mai in cinque mesi n’esca fuori un bambino così compiuto e perfetto. Allora Pulcinella messosi in persona delle mani sui fianchi;— e che! declama, vi sorprende un tal fatto? Ippocrate, Galeno nelle loro impareggiabili opere ne hanno esempi ben mille di simili casi. In temperamenti sanguigni, anzi eminentemente sanguigni, come quello della signora, un tal fatto non è per nulla sorprendente e nuovo. Un soverchio incalorimento dell’utero può perfezionare il feto in un più breve tempo dell’ordinario; difatti sotto i tropici e più che mai nelle regioni equatoriali, dove le donne sono infocate, i bambini dopo tre mesi, o poco più, sentendosi scottare dalle pareti dell’utero, sgambettano, balzano, guizzano così violenti e impetuosi in seno alla madre, che rotte le secondine schizzan fuori perfetti in