Pagina:Le opere di Galileo Galilei II.djvu/106

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di fortificazione. 103


Ma per fuggire il tedio di avere a fare una sì lunga divisione, potremo fare con più brevità in questa maniera. Ponghiamo, exempli gratia che la cortina abbia ad essere lunga quattrocento braccia: pigliando la quarta parte della linea che ci deve rappresentare detta cortina, averemo la misura di cento braccia, la quale divideremo in dieci parti, e ciascheduna di esse ci rappresenterà braccia dieci; doppo divideremo una di queste decine in dieci particelle, ciascheduna delle quali dimostrerà un braccio: e così da tale divisione potremo facilmente prendere il numero di quante braccia ne piacerà, come di sei, quindici, venti, venticinque, etc, sì come ciascheduno senza difficoltà può da sè stesso comprendere.


prime considerazioni intorno all’agcommodare diversi corpi di difesa allefortificazioni.


La fortezza si potrà difendere con i soli baluardi, quando la lunghezza delle cortine non sarà troppo grande, come dimostra la seguente figura: ed in ciascheduno fianco si accommoderanno almeno due cannoniere, una a canto alla cortina segnata A, la quale, come si vede, striscia la faccia del baluardo opposto e ficca nella contrascarpa; ed una a canto allo orecchione, segnata B, che striscia la contrascarpa e ficca nella faccia del baluardo. E tale fortificazione è bonissima e sicura.

3. abbia esser, d; da esser, C — lunga da quattrocento, C — 6. dipoi, C; poi, n — 11. da per se stesso (medesimo, a), B — 16. almanco, B —