Pagina:Le opere di Galileo Galilei II.djvu/119

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116 trattato

altro avviso. Ma dato che finalmente, superato il nimico tutte le difficultà, si sia condotto all’atto del zappare, potrà apportargli nova difficultà l’esser la muraglia fabricata, secondo ch’è piaciuto ad alcuni, con archi grandi e larghi più che sia possibile, i quali venghino ascosi da una sottile camiscia di muraglia; perchè, venendo a tagliare il nimico la parte inferiore del muro, resterà tuttavia in piede la superiore sostenuta da detti archi, quali non rovineranno se prima non verranno loro tagliate le coscie ed imposte; e queste, con difficultà saranno affrontate dal nimico, sendo nascoste e tra di loro molto lontane. E se la fortificazione sarà di terra, potrà assai resistere alla zappa, sendo tra essa terra mescolato molto legname lungo e sottile, con le sue incatenature, secondo l’ordine che insegneremo quando parleremo del fortificare di terra; perchè, venendo zappato da basso, il legname e le incatenature sostengono assai il terreno di sopra.

E tutte queste cose serviranno solamente, come si dice in proverbio, per allungare la infermità, atteso che non vi ha dubbio alcuno che, perseverando di stringere, il nimico s’impadronirà del luogo. Ma la lunghezza del tempo, o per novi soccorsi a quelli della fortezza, o per la morte di qualche principe, o per dissensioni e discordie nate tra’ nemici, per il sopragiungere tempi contrarli, o per peste e malattia, ha molte volte finita la guerra con salvezza delli assediati.


delle mine e contramine.


La mina, tanto quanto è offesa violenta, è ancora all’incontro fallace; ma quando si conduce a fine, non vi è dubbio alcuno che l’è violentissima. Questa si fa dal nemico, conducendosi per una cava sotterranea sotto quel luogo che egli intende di rovinare: dove arrivato, cava una piccola stanza, che si addimanda il forno della mina; ed in questo mettendo quantità di polvere, e serrando l’entrata con travamenti fortissimi, quando si viene a darli fuoco, con grandissima rovina si leva in capo tutto quello che gli è di sopra, quando non trovi da svaporare da altro luogo dalle bande; perchè la natura sua è di

1. altro aiuto, B, b, c — superate, b, c; l’inimico superasse, B — 2. e si sia, a — portargli, B, C — 4. archi larghi e lunghi più, C — 9. tra loro, B — 11. mescolato del legname, C — 12. dissegnaremo, a — 15-16. per proverbio, C — 16. non vi è dubbio, B, C — 17-18. Ma o per lunghezza, C — 20. o malattie, C — 20-21. malattia e molte, B — 24. non vi ha dubbio, C — 24-25. che è violentissima, c; che riesce violentissima, B — 26. intende rovinare, B, C — 28. questa, B, r, c —