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222 trattato della sfera

sensibilmente minore; perchè la superficie, che divide il cielo in due parti uguali, bisogna che passi precisamente per lo centro: ma la nostra superficie, che distingue la parte del cielo apparente dall’occulta, passa per la superficie della terra: adunque, non passando per lo centro, bisogna per necessità che la parte del cielo da noi veduta sia meno che la metà quel tanto, che importa il semidiametro della terra: ma già ch’il senso, nè per sè stesso, nè per l’osservazione più esatta di qualche instrumento, può accorgersi di veder meno che la metà del cielo, adunque bisogna che tal distanza tra l’occhio nostro e ’l centro della terra sia di niuna considerazione, rispetto al cielo, e, per conseguenza, che, alla medesima proporzione, la terra sia come insensibile.

La seconda ragione è che, se la terra avesse notabil grandezza, le stelle non ci apparirebbono da tutte le parti della terra ugualmente grandi: ma, per essempio, partendosi di qua, e caminando verso mezogiorno, le stelle verso la tramontana apparirebbono sempre minori; ed, oltre a ciò, stando noi nell’istesso luogo, le stelle medesime nell’oriente e nell’occidente ci apparirebbono più piccole, per esser più lontane, che nel mezzo del cielo: il che si vede esser falso.

Terzo, confermasi la medesima verità dal veder noi, che tutti gli instrumenti astronomici, come sariano le armille, le sfere, li astrolabi, i quadranti, e parimente li orologi solari, sono fabricati con l’istessa teorica, che se avessero ad essere adoperati nel centro del cielo, e la punta dello gnomone esser constituita nel vero centro del mondo. Adunque, se fussero posti in uso in sito notabilmente da detto centro lontano, senza dubbio alcuno l’apparenze con essi osservate risponderebbono tutte falsamente: ma già che tal falsità non apparisce, e pure non nel centro esquisito, ma nella superficie della terra si applicano all’esperienza, adunque la distanza della superficie della terra al centro, e, per conseguenza, tutta la mole di essa terra, non è degna di considerazione in proporzione del cielo.

Quarto, finalmente, essendo con dimostrazioni certissime provato, il sole essere circa cento e settanta volte maggiore della terra, e vedendo poi alcune stelle fisse, che agguagliano la centesima parte del sole, per quanto appare all’occhio, ma, per esser lontanissime, si deve

7. nè con l’osservazione, m, r — 23-24. e che la punta dello gnomone dovesse esser, r — 24. gnomoste, c, m; gniomaste, a —