Pagina:Le opere di Galileo Galilei II.djvu/306

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circa la stella nova dell’anno 1604. 303

che in niun modo può essere sotto alla luna nella parte ellementare, come benissimo fu dimostrato dall’Eccellentissimo Galileo nelle sue dottissime lettioni, quale disse che questa Stella non havendo alcuna paralassi si dovea collocare nell’ottava sphera, il che si è ritrovato vero. Ma io sottilmente & scrupulosamente in quanto è possibile intendo provocare, che questa Stella, per la sua immobilità, scintillatione, & forma, con altri simili accidenti, non può essere se non nell’ottava sphera. Havendo adunque di sopra dimostrato, che questa stella veramente è immobile, ne segue una consequenza che di necessità si debba reponere nell’ottava sphera fra le altre stelle fìsse; perchè se fosse nell’aria, che per sua natura è vago & fluctuante, & per il continuo ascenso delle essalationi saria impossibile, che si precisamente havesse riservato il suo loco senza punto mutarlo. Se fosse ancora in alcuna delle sopra poste sphere, come saria nella sphera della Luna, o di Venere, di necessità si sarìa mossa al moto di quel pianetta; massime non ponendo, che le stelle si movino per proprio, & indito moto; ma che siino circondotte dalla propria reale sphera, come vole Aristotele: & il simile si dica quando fosse riposta in alcuna delle altre sphere: di più vedendosi quella scintillatione in tutto simile alle stelle fisse, & non al lume delle altre apparentie Celeste, delle quali alcune sebene men paralassi hanno della luna niente scintillano; havendo ancora la forma in tutto simile alle stelle fisse, & non di fiama acesa, cosa impossibile a credere che potesse avenire ad una essalatione; si cava che non possi essere in altro loco, se non fra le stelle. Ma sopra tutte le ragioni il non havere questa stella alcuna paralasse, è evidentissima demostratione, che non possi essere se non fra le Stelle fisse, nel qual loco la paralasse per la sua picciolezza non è sensibile1. Di questo ne è inditio l’haver osservate sempre le medesime distantie, si quando era vicina all’horizonte, come quando era assai ellevata, nelle quali mai ho ritrovata maggiore differentia, che de cinque minuti, quale proveniva per la refrattione, dil che era inditio, che questi cinque minuti faceano la osservatione vicina all’horrizonte più breve di quello era quando alquanto distava, cosa che è contraria in tutto alla paralasse, quale ne dimostra le distanze vicine all’horizonte maggiori. Adonque seguita dall’ immobilità, dalla scintillatione, & forma, dall’esser stata un mese sotto alli raggi solari, dalla privatione d’ogni paralasse, che irrefragabilmente in niun’altro loco nè sotto, nè sopra la Luna si possi collocare eccetto nell’ottava Sphera. Et questo è quanto per hora mi occoreva dire circa la situatione di questa Stella nell’universo: dove sogiungerò che voluntariamente ho tralasciato di apportare la figura & geometricamente demostrare che questa Stella non habbi alcuna paralasse; perchè non essendo ancora pervenuta al meridiano, restano a farsi molte osservationi, delle quali senz’alcun dubio credo al fine di questo portento ne sarà diffusamente trattato dal Signor Simon Mario

  1. Ivi non è paralasse.
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