Pagina:Le opere di Galileo Galilei II.djvu/374

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geometrico e militare. 361

medesime, prendere il doppio, come saria applicarlo al 20, prendendo poi l’intervallo tra li punti 40. 40; perchè, misurato tal intervallo sopra le Linee Aritmetiche, si troverà esser circa punti 58: quanta è la radice cuba prossima di 200000. Potevasi il medesimo conseguire servendosi di maggior cubo e radice del 1000 e 10, come saria pigliando per radice 20, il cui cubo è 8000; e perchè questo cubo 8000 è contenuto 25 volte dal proposto numero 200000, però, pigliando dalla scala l’intervallo di punti 20,l’applicheremo a qualche numero delle Linee Stereometriche, del quale ve ne sia un altro 25 volte tanto, come saria applicarlo alli punti 4.4, pigliando poi l’intervallo tra li punti 100.100; il quale, misurato pur sopra la scala, comprenderà li medesimi punti 58, prossima radice cuba di 200000. E queste medesime cautele applicate all’estrazione della radice quadrata con l’aiuto delle Linee Geometriche, ci renderanno l’Istromento copiosissimo, e sufficiente per l’estrazione delle radice di grandissimi numeri.


divisione del cerchio in quante parti ne verrà ordinato.


Con queste medesime linee1 potremo dividere la circonferenza d’un cerchio in quante parti ne piacerà, oprando per il converso della precedente operazione2. Cioè, del cerchio proposto ne prenderemo con un compasso il semidiametro, il quale, aprendo l’Istromento, s’aggiusterà al punto segnato col numero delle parti, nelle quali la circonferenza del dato cerchio doverà esser divisa; come, verbi gratia, volendo noi dividere il cerchio in cinque parti, applicheremo il suo semidiametro alli punti segnati 5.5; il che fatto, senza mutare l’Istrumento, piglieremo sempre, per regola generale, l’intervallo tra li punti 6.6; il quale replicato 5 volte nella circonferenza del cerchio proposto, lo taglierà in cinque parti eguali.



  1. Intendi, le Linee Poligrafiche.
  2. L’operazione precedente è così intitolata: «Delle Linee Poligrafiche e come con esse possiamo descrivere li poligoni regolari, cioè le figure di molti lati ed angoli eguali».