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536 difesa contro alle calunnie ed imposture

per sua invenzione. In oltre non potrà negare come, già sono cinque anni, egli e suo padre mi fecero pregare dall’Illustrissimo Sig. Iacop’Alvigi Cornaro, in casa del quale molto familiarmente praticavano, che io fussi contento di lasciar loro vedere questo mio Strumento e le sue operazioni, il che io feci, richiestone dal detto Signore, in casa sua, come dalla sottoposta sua fede si fa palese: nella quale si vedrà ancora come, due anni sono, il padre del Capra pregò instantemente il medesimo Signore, che fusse contento di prestargli uno de i miei Strumenti, che appresso detto Signore ancor si ritrova, dicendo che Baldessar, suo figliuolo, vi voleva fare attorno studio, e procurar d’intenderlo ed anco fabricarsene uno per sè; il che gli fu da detto Signore conceduto, come appresso s’intende.


Adì 6 d’Aprile 1607, in Padova.


Faccio fede io Giacomo Alvise Cornaro, appresso tutti quei luoghi dove la presente attestazione di mia propria mano et siggillata con il mio siggillo fosse presentata, qualmente è la verità che ’l Signor Aurelio Capra Milanese ed il Signor Baldessarre, suo figliuolo, già circa cinque anni sono, mi ricercamo con instanza eli io pregassi il Sig. Galileo Galilei, Matematico di questo Studio, che volesse esser contento di far loro vedere alcune operazioni del suo istrumento, chiamato da lui Compasso Geometrico et Militare; il che feci io qua in casa mia, dove fui dal Sig. Galileo compiaciuto, il quale alla mia presenza mostrò alli detti diverse operationi sopra, il detto suo istrumento. E di più affermo come li medesimi Aurelio e Baldessarre, circa due anni sono, mi ricercorno con instanza grande ch’io volessi prestar loro uno detti detti compassi del Sig. Galileo, che da esso, suo inventore et autore, io hebbi, asserendo Baldassarre volervi far sopra studio et fabricarsene uno per se, nel che furono da me compiaciuti, prestandoli io il detto Strumento; che e quello stesso del quale l’anno passato ne fu dal suddetto Signor Galileo Galilei stampato l’uso, sotto questo titolo: Le Operazioni del Compasso Geometrico et Militare di Galileo Galilei, etc.; il quale Strumento, doppo haverlo li detti Aurelio e Baldassarre tenuto appresso di loro alquanti mesi, mi restituirono: e tutto questo con pura et intiera verità. In fede di che ho fatto di mia propria mano la presente attestazione questo giorno sopradetto.

Io Giacomo Alvise Cornaro sopradetto.



Da queste cose dunque è manifestissimo, che non solamente il Capra, in sua conscienza, sapeva benissimo, da gran tempo in qua, che questo Strumento era mia invenzione e non sua, ma sapeva di più che diversi ancora in questa città sapevano come lui questa verità cono-