Pagina:Le opere di Galileo Galilei II.djvu/612

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di baldessar capra. 599

si facies ut in posterum, Maiora his audeam, non minimam occasionem paries. E qui sarebbe il luogo ed il tempo di esaminare qual fusse il meritato castigo della sua temerità: ma ciò non farò io; facciane il giudicio la prudenza vostra; anzi pure voglio cbe siamo così benigni e pietosi giudici, cbe ci contentiamo cbe questo reo alla sola sentenza da sè medesimo contro il suo gravissimo delitto pronunziata soggiaccia, cbe è: Ut

Qui alterius inventionem impudenter sibi arrogant, patefacto[Nella seconda lettera, car. 4 b.1] vero, et germano effectore, magno suo cum dedecore erubescant, et coram literatis, et candidis Viris posthac se offerre amplius non audeant.


Il Fine.




  1. Cfr. pag. 433.