Pagina:Le opere di Galileo Galilei II.djvu/618

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AVVERTIMENTO.




Pietro Duodo, eletto Capitano di Padova per la Repubblica Veneta nel luglio 1607, pensò tosto a fondare una istituzione nella quale i nobili padovani, oltre ad esercitarsi nel campo puramente ginnastico della cavallerizza e della scherma, potessero coltivare gli studi attinenti comecchessia all’arte militare; e così provvide, che negli Statuti di tale istituzione, la quale ebbe il nome di «Accademia Delia», fosse prescritto di condurre «un soggetto di valore e principale nella profession della Matematica1 ».

Solamente in sul principio del 1610 pensarono i preposti all’Accademia Delia di attuare questa ingiunzione dello Statuto; ed alle pratiche da loro fatte con tale intento è dovuta la breve scrittura di Galileo, che si conserva autografa tra le carte dell’Accademia Delia nell’Archivio del Comune di Padova, e che qui appresso pubblichiamo. Essa non reca, per verità, il nome dell’Autore; ma la mano di scritto ne è così sicuramente galileiana2 da non far cadere dubbi di sorte alcuna sull’autenticità del documento, il quale porta scritto, di mano del Duodo: «Racordi per la persona del matematico». È dubbio soltanto se Galileo l’abbia stesa per adempire il desiderio del Duodo che volesse da lui essere informato delle cose matematiche necessarie ad un militare, oppure per corrispondere air invito di presentare un programma dell’insegnamento ch’egli stesso avrebbe dato, qualora fosse stato eletto a quell’ufficio.

  1. Galileo Galilei e lo Studio di Padova per Antonio Favaro. Vol. II. Firenze, Successori Le Monnier, 1883, mg. 327.
  2. Se ne vegga una riproduzione fotolitografica, allegata alla illustrazione di questo documento, in Favaro, Le Matematiche nell’arte militare secondo un autografo di Galileo Galilei: nella Rivista d’Artiglieria e Genio; Vol. III. Roma, 1886, pag. 111-128.