Pagina:Le opere di Galileo Galilei III.djvu/258

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contro il moto della terra. 257


maggior colpo. E certamente che, se la Terra andasse a scosse, noi ancora frulleremmo per le strade sbalzati per l’aria, più che non fanno quei fattori di legno, che i fanciulli a furia di staffilate fanno girare per le vie con certe sferze fatte di buccie d’anguille. Né è vero, che se la Terra nel secondo tiro facesse stornar seco l’artiglieria col suo moto, abbia facultà di tor la forza alla polvere, e per conseguenza di minuire il colpo di maniera che sensibile appara; per ciò che la violenza che fa la polvere consiste nell’esser racchiusa in quella strettezza, non capace dell’ampliazione di quel corpo fatta per virtù del fuoco. Il qual luogo, per essere indietro spinto, non perciò si fa meno angusto, essendo serrato per ogni parte; sì che niente o poco, adunque, s’infiebolisce il colpo, perchè altramente l’artiglieria non farebbe storno, sendo più veloce il moto della Terra che l’impeto della polvere. Conchiudasi per tanto, che la Terra non si muova altramente1.

17-18. che essendo
  1. Stando in una barca ferma, cerchisi di porre una superficie piana in equilibrio, come, v. g., uno specchio, sì che sopra di esso quieti una palla rotondissima: vedrassi sopra l’istesso specchio quietare la medesima palla anco quando la barca si movesse velocissimamente. Manifesto argomento, che l’impeto concepito dalla palla da colui che [la posa,] essendo in barca mentre che ella velocemente si moveva, non si annichila o diminuisce mai; perchè, se si andasse perdendo, la palla, dopo essere stata posata sopra lo specchio, andrebbe scorrendo al contrario del corso della barca, non avendo impellente che la movesse e sforzasse a seguitare il corso della barca: imperò che il semplice contatto di un corpo perfettamente sferico e sopra un piano perfettamente pulito non può vietare lo storno alla palla, quando ella, lasciata libera, perdesse l’impeto concepito mentre era in mano di quello che la posò sopra lo specchio, essendo egli ancora in barca; ma bene scorrerebbe essa palla in dietro, se colui che la posa fusse fuori della barca, e che nel passargli quella davanti, posasse la palla sopra lo specchio: la quale senza alcun dubio scorrerebbe in dietro, contro al corso della barca. Mi dà il cuor di convincerti, ma non già di farti confessar per convinto: anzi pur sì, ed ecco il modo. Domandoti, se sai giocare a giuoco alcuno. Mi rispondi: a scacchi. Ti domando se credi di giocar meglio di me: rispondi che sì. Ora, se io ti disfido a giocare e tu ricusi, sei convinto, e confessi di cagliare. Dico per tanto, che se bene con parole mi neghi di credere a qualche esperienza propostati da me,