Pagina:Le opere di Galileo Galilei III.djvu/413

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408 avvertimento.

ficargliele «più particolarmente, et aggiungervi oltreacciò in quanto spatio di tempo ciascuna delle stelle compia suo orbe». A questa richiesta non sembra che Galileo abbia risposto abbastanza esplicitamente; sicché l’Agucchi, postosi a considerare attentamente le osservazioni contenute nel Sidereus Nimcius, ne dedusse da sé1 i tempi dei moti periodici di tutti e quattro i Pianeti Medicei, con lievissima differenza dai risultati ai quali era pervenuto Galileo, anzi molto minore di quella che, a quanto sembra, questi avrebbe voluto lasciar credere.

Da quanto siamo venuti esponendo fin qui ci sembra di poter con qualche sicurezza argomentare che i primi studi di Galileo più propriamente diretti alla determinazione dei medii movimenti sono da farsi risalire al marzo 1611, e che per conseguenza non debbano essere di molto posteriori le prime traccie di tavole che ne abbiamo rinvenute nei manoscritti, quali sono insino a noi pervenuti2.

Questi manoscritti, interamente autografi, possono classificarsi così:

     1.° Prime osservazioni, a partire dalla scoperta delle Medicee, stampate nel Sidereus Nuncius dal 7 gennaio al 2 marzo 1610; a proposito delle quali è da avvertirsi che nemmeno quelle contenute nel manoscritto autografo di quell’opera, e che già abbiamo riprodotto in facsimile3, rappresentano le configurazioni dei Pianeti Medicei, quali furono originalmente registrate da Galileo, che ci vennero invece conservate in un quaderno contenente tali osservazioni dal 7 gennaio al 26 aprile 1610. Ma nemmeno di tutte le configurazioni in questo quaderno registrate crediamo possa dirsi con sicurezza che rappresentino, per così dire, il primo getto della osservazione che Galileo sarà venuto segnando (specialmente lungo il viaggio fatto al principio dell’aprile, durante le vacanze di Pasqua, da Padova a Pisa per mostrare i Pianeti Medicei alla Corte di Toscana) sopra il primo pezzo di carta che gli sarà venuto sotto mano, per trasportarlo poi nel suo quaderno. Come abbiamo già avvertito, le osservazioni pubblicate nel Sidereus Nuncius arrivano al 2 marzo 1610; ma in un quaderno autografo, del quale si disse a suo luogo, proseguono dal 9 marzo fino al 26 aprile, ed altrove dal 15 al 21 maggio, e delle cinque di questo mese abbiamo anche rinvenuto quello che verosimilmente ne rappresenta il primo getto.

     2.° Diario delle osservazioni riprese dopo trascorso il periodo durante il quale, per effetto della congiunzione, non erano visibili i Pianeti Medicei, e che, senza calcoli, va dal 25 luglio 1610 al 23 febbraio 1613; al quale sono da aggiungersi altre quattro osservazioni, rinvenute altrove. Anche delle configurazioni registrate in questo diario dovrebbe ripetersi quello che si è detto rispetto alle precedenti; anzi nominatamente, una serie di osservazioni, secondo ogni proba-

  1. Cfr Vol. XI, pag. 219, 225.
  2. Cfr. Antonio F avaro. Per la storia dei Manoscritti Galileiani concernenti i Pianeti Medicei. (Atti del Reale Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti. Tomo LXII, pag. 1083-1098). Venezia, officine grafiche di C. Ferrari, 1903.
  3. Cfr. Vol. III, Par. I, pag. 15-50.