Pagina:Le opere di Galileo Galilei IV.djvu/164

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160 considerazioni


bievolmente si alterano e rintuzzano la qualità contraria. Appresso, sono altre considerazioni filosofiche da considerarsi, come sarebbe la similitudine o dissimilitudine del mobile col mezzo; onde il piombo, come acqueo, più velocemente discende nell’acqua, che altro corpo non acqueo non fa; e per l’aria più facilmente discenderà il legno che il ferro1. E conducendo alla velocità del mobile la spinta del mezzo fluido che lo segue[24], come è chiaro nel movimento da violenza sospinto, verrà il sudetto mobile tanto meno a resistere all’impulsione del mezzo e più facilmente la riceverà quanto più si confaranno tra loro[25]; il che parimente viene a confermarsi dalla virtù attrattiva ed espulsiva di molte cose: onde l’instanzia d’Aristotile centra Democrito, bene intesa ed esplicata, sta nel suo vigore. Che poi l’aria più velocemente ascenda per l’acqua che in sé medesima, non si può dubitare: poiché gli elementi, sì come non si muovono se non quando sono fuori del luogo naturale, per andarsene a quello, così, quando vi sono arrivati o si ritrovano in esso, quivi riposano, né più gravitano o leggierano, per esprimere ciò con li stessi termini filosofici.

     f. 25 [pag. 88, lin. 1]: Può bene l’ampiezza della figura ritardare la velocità) Ne ancora è impossibile che sia cagione impedente il moto, per una resistenza privativa che è nella figura larga, ricercandosi all’atto secondo della gravità le sue circonstanze esteriori centra qualsivoglia resistenza[26]. Né mi


perchè i razi e le palle d’artiglieria sono egualmente spinte in su ed in giù e per tutti i versi dove nel principio vengono dirizzate; ed una palla vacua, di rame, sospesa in aria, e che nel mezo contenga un poco di polvere, dandogli fuoco, resterà senza far impeto più verso una parte che verso l’altra; certo argomento che quella propensione che ha il fuoco di andare in su è impercettibile, verso quest’altra forza che gli vien contribuita dalla compressione, etc.

[24] il mezo non dà spinta, anzi ritira in dietro; e le parti anteriori altresì resistono, nel dovere esser aperte e mosse lateralmente: talché il mezo non fa altro che impedire i mobili che son mossi da motor congiunto con loro.

[25] anzi, quanto più il mobile si confà col mezo, tanto più lentamente m si muove; ed allora il moto è velocissimo, quando un mobile gravissimo si trova in un mezo leggerissimo, ed e centra.

[26] alla figura larga non potrebbe resister altro che la repugnanza alla divisione; ma questa non è.

  1. A questo passo Galileo aveva postillato, e poi cancellò, quanto appresso: «Adunque l’esalazioni calide più velocemente si doverebbon muover per aria che per acqua. Nel voler render ragione perchè, contro al credibile, si muovino più velocemente le coso calide per acqua che per aria, adduce la ragione al contrario, ciò è quella [il ms.: ciò quella] per la quale sì devono muover più velocemente per aria elio per acqua.