Pagina:Le opere di Galileo Galilei IV.djvu/191

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di accademico incognito. 187

fatta, ritornato che sia in acqua, si doverà veder diminuzione nel contenuto dentro al vaso, ed il primo livello abbassarsi. Facciasi, dunque, l’esperienza; chè senza dubbio nissuno si vedrà cadere conforme a questo secondo caso, e, per consequenza, in confermazion dell’opinione dell’Autor del Discorso: onde io volentieri sentirò quali distinzioni o variazioni di circostanze saranno addotte dall’Accademico per reprovar questa esperienza e sostener la sua proposizione.

Dubito, oltre a ciò, non poco nel modo col quale l’Accademico fa la congelazione, dicendo che: [pag. 154, lin. 2] Il freddo ambiente conspirando etc.; leggasi sino a: Ma non però.

Ed è il primo dubbio che, vedendosi apertamente il ghiaccio dissolversi prontissimamente solo per le due qualità caldo ed umido, come contrariissime alla sua consistenza, l’Accademico possa, così facilmente e senza alcun disturbo, accomodarsi ad ammettere che l’aria ambiente, e per sua natura, in via peripatetica, umida e calda, operi nella congelazion dell’acqua; in grazia della qual congelazione ella si spogli le sue naturali qualità e si vesta delle contrarie.

Dubito, appresso, com’esser possa che il ghiaccio già mai galleggi; poi che nella congelazione, fatta nel modo che qui si pone, viene per doppia cagione ad ingravirsi più che avanti non era: av-vegna che, prima, si partono le parti calde e tenni, e vi succedono le fredde e terrestri; che tanto è quanto a dire, si partono le parti leggiere, in luogo delle quali subentrano le gravi: secondariamente, l’aqqua si condensa e si ristringe in minor mole; il qual accidente è pur cagione di aqquisto di gravità1.

Noto appresso che l’Accademico poco di sotto, a fac. 4 [pag. 158, lin. 2 e seg.], considera la gravità in 3 modi: primo, per la forma stessa essenziale delle cose gravi; 2°, per la qualità ed affezione determinante la detta forma verso ’l moto, come strumento prossimo ed intrinseco ad so esso; 3°, come una propensione al moto, ciò è come un atto secondo, innominato. La qual divisione io ammetterò come vera, se bene io la stimo nè

11. il ca[ldo] ghiaccio — 15. ambiente l’acqua e — 16. acqua per la in
  1. Dopo «gravità» si legge, cancellato, quanto appresso: «Forse mi potrebbe alcuno rispondere che, ristrignendosi l’acqua in assai minor mole, gli aliti freddi e secchi succedono in copia molto maggiore che i caldi e secchi, che si partono; li quali aliti, benché non così leggieri come i caldi, posson, con la maggior copia, indur tanta leggerezza che basti a far galleggiare il ghiaccio.»