Pagina:Le opere di Galileo Galilei IV.djvu/35

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attenenti al trattato ecc. 31


per loro inavvertenza si inducono a voler sostener il falso, più altamente strepitano, e più ne i luoghi pubblici si fanno sentire, che quelli per i quali parla la verità, la quale, se bene con più tempo, con quiete tranquillamente si svela e si denuda; onde io posso stimare che, sì come per le piazze, ne i tempii ed altri luoghi publici, molto più frequenti sono state le voci di quelli che dissentono da quanto io asserisco che de gli altri che sentono meco, così ancora si siano in corte i medesimi ingegnati di farsi adito alla credenza col prevenirmi con loro sofismi e cavilli, li quali spero che siano per dispergersi ed andare in fumo, se però avevano appresso di alcuno trovato orecchio ed assenso, come prima sia stata letta consideratamente questa mia scrittura.

Ho, nel 3° luogo, stimato ben fatto il non lasciare questa difficultà irresoluta: nella quale, sì come la parte falsa ebbe da principio quasi appresso di ogni persona faccia e sembianza di vero, così potria ancora con la medesima apparenza seguitar d’ingannar molti; onde in occasione di qualche momento supponendo chi che sia falsi assiomi per veri principii, incorresse in errori non leggieri.

Finalmente, sendo io stato dall’A. V. eletto per Matematico e Filosofo della persona sua, non devo tollerare che l’altrui malignità, invidia, o ignoranza che si sia, o pur tutte tre insieme, stoltamente insultino contro alla sua prudenza, abusando l’incomparabile sua benignità; anzi reprimerò io sempre, e con pochissima fatica, ogni loro arditezza, e ciò con lo scudo invincibile della verità, dimostrando che quanto io ho sin qui asserito è stato sempre ed è assolutissimamente vero, e che in quello che io mi allontano dalle comunemente ricevute opinioni peripatetiche, ciò non mi accade per non aver studiato Aristotile o per non aver così bene come loro intese le ragioni sue1, ma perchè ho più ferme demostrazioni ed evidenti esperienze che le loro non sono; e nella presente differenza, oltre al mostrare il modo che io tengo in studiare Aristotile2, farò palese se io ho così bene intesa

1. si sono indotti induconosostener la parte falsa il — 4. e denuda si — 11-12. letta e considerata consideratamente — 14. principio faccia e sembianza di vero quasi — 16. apparenza ingannar seguitar — 19. per suo Matematico — 23. e ciò con — 25. sempre assolutissimamente ed è — 28-29. ma solo perchè
  1. Le parole «studiato Aristotile o per non aver» sono aggiunte in margine; e in luogo di «sue» aveva prima scritto «di Aristotile».
  2. Da «oltre» ad «Aristotile» è aggiunto in margine.