Pagina:Le opere di Galileo Galilei IV.djvu/91

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intorno alle cose che stanno in su l’acqua ecc. 87


vità in relazione al mezo, perché ’n tale azione gli elementi non operano se non in quanto gravi o leggieri; e però tanto è ’l dire, che il legno dell’abeto non va al fondo perché è a predominio aereo, quant’è ’l dire perché è men grave dell’acqua: anzi, pur la cagione immediata è l’esser men grave dell’acqua, e l’essere a predominio aereo è cagion della minor gravità; però chi adduce per cagione il predominio dell’elemento, apporta la causa della causa, e non la causa prossima e immediata. Or chi non sa che la vera causa è la immediata, e non la mediata? In oltre, quello che allega la gravità, apporta una causa notissima al senso, perché molto agevolmente potremo accertarci se l’ebano, per esemplo, e l’abeto son più o men gravi dell’acqua: ma s’ei sieno terrei o aerei a predominio, chi ce lo manifesterà? certo niun’altra esperienza meglio, che ’l vedere se e’ galleggiano o vanno al fondo. Tal che, chi non sa che il tal solido galleggia se non quand’e’ sappia ch’egli è a predominio aereo, non sa ch’e’ galleggi se non quando lo vede galleggiare: perché, allora sa ch’e’ galleggia, quand’e’ sa ch’egli è aereo a predominio; ma non sa ch’e’ sia aereo a predominio, se non quando e’ lo vede galleggiare; adunque, e’ non sa ch’e’ galleggi, se non dopo l’averlo veduto stare a galla.

Non disprezziam dunque quei civanzi, pur troppo tenui, che il discorso, dopo qualche contemplazione, apporta alla nostra intelligenza; e accettiamo da Archimede il sapere, che allora qualunque corpo solido andrà al fondo nell’acqua, quand’egli sarà in ispecie più grave di quella, e che s’ei sarà men grave, di necessità galleggerà, e che indifferentemente resterebbe in ogni luogo dentro all’acqua, se la gravità sua fusse totalmente simile a quella dell’acqua.

Esplicate e stabilite queste cose, io vengo a considerare ciò che abbia, circa questi movimenti e quiete, che far la diversità di figura data ad esso mobile; e torno ad affermare:

Che la diversità di figura data a questo e a quel solido non può esser cagione in modo alcuno dell’andare egli, o non andare, assolutamente al fondo o a galla; sì che un solido che figurato, per esemplo, di figura sferica va al fondo, o viene a galla, nell’acqua, dico che, figurato di qualunque altra figura, il medesimo nella medesima acqua andrà o tornerà dal fondo, né gli potrà tal suo moto dall’ampiezza o da altra mutazion di figura esser vietato e tolto.