Pagina:Le opere di Galileo Galilei IX.djvu/53

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macine si vede, profondo quanto è la grossezza del giaccio, ciò è braccia 750, nel mezzo della cui profondità viene ad essere il centro del mondo, ed in questo pozzetto stia Lucifero; e l’altro e maggior pozzo, poco fa figurato, sia quello intorno alla cui sboccatura da mezza la persona escan fuori i giganti, e del quale intende il Poeta quando dice:

Però che come in su la cerchia tonda
Montereggion di torri si corona,
Così la proda, che ’l pozzo circonda,
Torreggiavan di mezza la persona
Gli orribili giganti, cui minaccia
Giove dal ciclo ancora, quando tona.

Sarà dunque la sboccatura del pozzo de i giganti lontana dal centro universale un miglio 1/4, ciò è un miglio, come si è detto, per la sua profondità, e braccia 750, che sono 1/4 di miglio, per la grossezza del giaccio e profondità del pozzetto in cui è posto Lucifero. Intorno alla sboccatura del pozzo de i giganti pone il Vellutello la valle di Malebolge, con le medesime misure assegnateli ancora dal Manetti; talmente che la maggiore ha di semidiametro miglia 17 1/2. Ma perché questa valle di Malebolge pende verso il mezzo, come da quei versi di Dante è manifesto:

Ma perché Malebolge inver la porta
Del bassissimo pozzo tutta pende,
Lo sito di ciascuna valle porta
Che l’una costa surge e l’altra scende;

gli dà il Vellutello miglia 14 di pendio, onde la prima bolgia viene ad essere più lontana dal centro che l’altra miglia 14.

Intorno alla più alta bolgia surge con egual semidiametro, ciò è con miglia 17 1/2, un altro grandissimo pozzo, chiamato dal Poeta burrato, la cui altezza è posta dal Vellutello dieci volte maggiore che ’l pendio di Malebolge, ciò è miglia 140; né la sommità è da esso figurata più larga che ’l fondo.

Intorno alla sommità e sboccatura di questo burrato pone volgersi 3