Pagina:Le opere di Galileo Galilei V.djvu/137

Da Wikisource.

intorno alle macchie solari ecc. 137

stintissime e terminate, è ben inscurir la stanza serrando ogni finestra, sì che altro lume non vi entri che quello che vien per il cannone; o almeno inscuriscasi più che si può, ed al cannone si accomodi un cartone assai largo, che faccia ombra sopra la carta dove si ha da disegnare e impedisca che altro lume del Sole non vi caschi sopra, fuor che quello che vien per i vetri del cannone. Devesi appresso notare, che le macchie escono del cannone inverse, e poste al contrario di quello che sono nel Sole, cioè le destre vengono sinistre, e le superiori inferiori, essendo che i raggi s’intersegano dentro al Cannone, avanti ch’eschino fuori del vetro concavo: ma perchè noi le disegniamo sopra una superficie opposta al Sole, quando noi, volgendoci verso il Sole, tenghiamo la carta disegnata opposta alla nostra vista, già la superficie dove prima disegnammo non è più contrapposta ma aversa al Sole, e però le parti destre si sono già ridrizzate, rispondendo alle destre del Sole, e le sinistre alle sinistre, onde resta che solamente s’invertano le superiori ed inferiori; però, rivoltando il foglio a rovescio e facendo venire il di sopra di sotto, e guardando per la trasparenza della carta contro al chiaro, si veggono le macchie giuste, come se guardassimo direttamente nel Sole; ed in tale aspetto si devono sopra un altro foglio lucidare e descrivere, per averle ben situate.

Io ho poi riconosciuto la cortesia della natura, la quale, mille e mille anni sono, porse facoltà di poter venire in notizia di tali macchie, e per esse di alcune gran consequenze; perchè, senz’altri strumenti,[Si vedono senza strumento.] da ogni piccolo foro per il quale passino i raggi solari viene in distanze grandi portata e stampata sopra qual si voglia superficie opposta l’immagine del Sole con le macchie. Ben è vero che non sono a gran pezzo così terminate come quelle del telescopio; tuttavia le maggiori si scorgono assai distinte: e V. S. vedendo in chiesa da qualche vetro rotto e lontano cader il lume del Sole nel pavimento, vi accorra con un foglio bianco e disteso, che vi scorgerà sopra le macchie. Ma più dirò, esser la medesima natura stata così benigna che per nostro insegnamento ha tal ora macchiato il Sole di macchia così grande ed oscura, ch’è stata veduta da infiniti con la sola vista Se ne sono vedute con la semplice vista [Se ne sono vedute con la semplice vista.]

5-6. e impedisca... cannone, manca in A; in B è aggiunto in margine, di mano di Galileo. — 13. contraposta, s — 23. potere, B, s — 24 (postilla marginale). stromento, s — 24-25. stromenti, B, s —