Pagina:Le opere di Galileo Galilei V.djvu/295

Da Wikisource.








Molto Illustre e Reverendissimo Signor mio Colendissimo,


Perchè so che V.S. molto Illustre e Reverendissima fu subito avvisata delle replicate invettive che furono, alcune settimane fa, dal pulpito fatte contro la dottrina del Copernico e suoi seguaci, e più contro i matematici e la matematica stessa, però non gli replicherò nulla sopra questi particolari che da altri intese: ma desidero bene che lei sappia, come, non avendo ne io nè altri fatto un minimo moto o risentimento sopra gl’insulti di che fummo non con molta carità aggravati, non però si son quietate l’acces’ire di quelli; anzi, essendo ritornato da Pisa il medesimo Padre che si era fatto sentire queill’anno in privati colloquii ha aggravato di nuovo la mano sopra di me: ed essendogli pervenuta, non so donde, copia di una lettera ch’io scrissi l’anno passato al Padre Mattematico di Pisa in proposito dell’apportare le autorità sacre in dispute naturali ed in esplicazione del luogo di Giosuè, vi vanno esclamando sopra, e ritrovandovi, per quanto dicono, molte eresie, ed insomma si sono aperti un nuovo campo di lacerarmi. Ma perchè da ogni altro che ha veduta detta lettera non mi è stato fatto pur minimo segno di scrupolo, vo dubitando che forse chi l’ha trascritta possa inavvertentemente aver mutata qualche parola; la qual mutazione, congiunta con un poco di disposizione alle censure, possa far apparire le cose molto diverse

4. fatte e contro, R, M, Mgb., H — 9. l’eccessive ire, R, M, Mgb., H — 10. da Pisa il M.° del Padre, G, R, Mgb., H; da Pisa il maestro del Padre, M2— 11. ììcolloquii aggravato, G, R, Mgb., H; colloquii aggravata, M1; colloquii ha aggravata, M2 — 18. non mi è pur stato fatto minimo, G —