Pagina:Le opere di Galileo Galilei V.djvu/357

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circa l'opinione copernicana 353

ragioni si può argumentare dall’essere tutti i suoi seguaci stati prima di opinione contraria; anzi che essi ancora per lungo tempo se ne risero e la reputorono stoltizia: di che ed io ed il Copernico, e tutti gli altri che vivono, possiamo render testimonianza. Ora chi crederà che una opinione reputata per vana, anzi stolta, che non abbia appena uno per migliaio tra i filosofi che la seguitino, anzi reprobata dal Principe della filosofia corrente, possa esser persuasa da altro che da saldissime dimostrazioni, evidentissime esperienze e sottilissime osservazioni? Certo nissuno si lascierà rimuovere da una opinione imbevuta col latte e con le prime discipline, plausibile quasi da tutto il mondo, appoggiata su l’autorità di gravissimi scrittori, se le ragioni in contrario non saranno più che efficaci1. E se noi attentamente discorreremo, troveremo che più ha da valere l’autorità di un solo che segua l’opinione Copernicana, che cent’altri che tenghino la contraria, poi che quelli che hanno a esser persuasi della verità del sistema Copernicano, sono tutti da principio contrariissimi; onde io così discorro: Questi che hanno da esser persuasi, o sono capaci delle ragioni del Copernico e d’altri suoi seguaci, o no; ed in oltre, esse ragioni o sono vere e dimostrative, o fallaci: se quelli che si hanno a persuadere, saranno incapaci delle demonstrazioni, non resteranno persuasi mai nè dalle vere ragioni nè dalle false; quelli che fussero capaci della forza delle dimostrazioni, non resteranno parimente persuasi già mai, quando esse dimostrazioni fusser fallaci...2 non resteranno persuasi nè gli intendenti nè i non intendenti: adunque, non potendo nissuno assolutamente esser rimosso dal primo concetto da ragioni che sieno fallaci, ne seguita per necessaria illazione, che se alcuno resterà persuaso del contrario di quello che egli prima credeva, le ragioni sieno persuadenti e vere: ma già de facto si trovano

  1. Sul margine del codice si legge a questo punto, senza alcun segno di richiamo, quanto segue: «Qui noti il lettore quanto sia da considerarsi e procurarsi che quelli i quali hanno a determinare sopra questa dottrina sieno benissimo informati delle ragioni per l’una e per l’altra parte, e non sieno semplicemente constituti in quelle prime apprensioni che vengono in mente; poi che l’autor primario e tutti gli altri suoi aderenti confessano, tal posizione esser, non solo, nel principio che gli giunse, nuova, ma per molto tempo parsa a loro assurda e impossibile: tuttavia la forza delle dimostrazioni e delle manifeste osservazioni gli ha rimossi dal primo concetto.»
  2. Il ms.: quando esse dimostrazioni fusser fallaci, non resteranno persuasi ecc. Evidentemente il copista nel trascrivere omise, dopo fallaci, alcune parole, come per modo che dalle dimostrazioni fallaci, ovvero altra simile locuzione.