Pagina:Le opere di Galileo Galilei V.djvu/403

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AVVERTIMENTO.





Di una scrittura intorno al moto della Terra indirizzata da Francesco Ingoli a Galileo era rimasta memoria soltanto per la risposta di quest’ultimo, che nella presente edizione sarà pubblicata al posto che le spetta secondo l’ordine cronologico; del resto, gli stessi biografi dell’Ingoli1 non fanno menzione alcuna delle relazioni di lui col Nostro, le quali è molto probabile abbiano avuto principio fin dal tempo del soggiorno di Galileo in Padova, dove l’Ingoli attese in quegli anni agli studi legali.

Occasione alla scrittura dell’Ingoli, divenuto segretario della Congregazione di Propaganda Fide e che s’era reso altamente benemerito con la fondazione di quella celebre tipografia, fu una tra le dispute nelle quali, come altra volta abbiamo accennato2 le corrispondenze del tempo ci dipingono Galileo occupato in Roma durante il suo soggiorno colà sullo scorcio del 1615 e sul principio del 1616. In tale congiuntura sostenne l’Ingoli contro Galileo, alla presenza di quel Lorenzo Magalotti che più tardi fu da Urbano VIII decorato della porpora cardinalizia, la inattendibilità della dottrina copernicana; e nella disputa fu pattuito ch’egli avrebbe esposto in iscritto uno degli argomenti da lui addotti, del quale pareva ch’egli stesso fosse autore, affinchè Galileo potesse portarne più maturamente la soluzione. L’Ingoli attenne la promessa; ma a quell’argomento ne aggiunse altri, ricordandosi che il Nostro aveva detto, com’egli avrebbe udito volentierissimo chiunque adducesse ragioni contro il Copernico, perchè così fosse

  1. Effemeride sagra et istorica di Ravenna antica, erudito trattenimento di Gerolamo Fabbri. In Ravenna, presso li stamp. Camerali et Arcivescovali, 1675, pag. 106-113. — Memorie storico-critiche degli scrittori ravennati del Rev.mo Padre D. Pietro Paolo Ginanni. Tomo primo. In Faenza, MDCCLXIX, presso Gioseffantonio Archi, pag. 437-442.
  2. Cfr. pag. 266 di questo volume.