Pagina:Le opere di Galileo Galilei V.djvu/425

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della longitudine.

dere questi ecclissi lunari più frequenti, in modo che, dove ne abbiamo così pochi in capo all’anno che si può dire che sottosopra se ne faccia un solo, noi ne potessimo avere tre o quattro o cinque ed anco sei per notte, questo negozio sarebbe ridotto in un grandissimo vantaggio, poi che sarebbero tali ecclissi più di mille l’anno: e quando bene non fossero ecclissi lunari veramente, ma cose in cielo ed apparenze equivalenti e simili agli ecclissi lunari è manifesto che il guadagno sarebbe grandissimo. Di più, stante, come si è detto, che gli ecclissi lunari sono precisamente inosservabili ne’ loro principi mezzi e fini, in modo che si può errare forse più di un quarto d’ora (che sarebbe errore nella longitudine di quattro gradi in circa), è manifesto che quando il negozio si riducesse a tanta esquisitezza che non si errasse di un minuto d’ora, si sarebbe ancora fatto un acquisto di grandissima considerazione. Aggiungesi di più, che le tavole de’ moti del Sole e della Luna, da’ quali dipende il calcolo degli ecclissi lunari, non sono ancora ridotte a tanta esquisitezza, che non si erri di un quarto d’ora e forse più; in modo che quando ci avessimo da servire di dette tavole, si potrebbe far errore nella longitudine di otto gradi in circa: e pertanto è manifesto, che quando i nostri ecclissi, o quali si siano altre apparenze, fossero dependenti e regolate con tavole tanto esquisite che non ci fosse errore di un minuto d’ora, tutto il negozio sarebbe, si può dire, ridotto a una totale perfezione, per quanto le nostre cognizioni possono arrivare.

Ora io dico che l’ingegno grande e le fatiche atlantiche del Sig. Galileo Galilei, primario Filosofo del Serenissimo Gran Duca di Toscana (al quale Sig. Galileo meritamente si deve il titolo di Grande), sono arrivate a scoprire nel cielo cose totalmente incognite a’ secoli passati, le quali equivagliono a più di mille ecclissi lunari ogn’anno, osservabili con minutissime precisioni, e, quello che più importa, ridotte a calcoli e tavole giustissime ed esquisite. E tutto questo negozio sarebbe consegrato alla gran Maestà del Re...1, supplicando che, non essendo per qualsivoglia cagione abbracciata tale offerta, Sua Maestà benignamente inclinasse concedere grazia, che quando ne’ tempi venturi altri più fortunati rappresentassero questa mede-

16-17. a tanta correzione che non ci sia talvolta errore di mezz’ora e forsi più, V — 21. regolati, V — 31. del Re Cattolico, supplicando, V —
  1. Questi puntolini sono nel manoscritto.