Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/118

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110 dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.

rata. [Il corruttibile riceve il più e il meno, ma non l'incorruttibile.]Però è da notarsi che il corruttibile è capace di piú e di meno tale, potendo noi dire: «Questo è men corruttibile di quello», come, per esempio, il diaspro è men corruttibile della pietra serena; ma l’incorruttibile non riceve il piú e ’l meno, sì che si possa dire: «Questo è piú incorruttibile di quell’altro», se amendue sono incorruttibili ed eterni. [La perfezion di figura opera nei corpi corruttibili, ma non già negli eterni.]La diversità dunque di figura non può operare se non nelle materie che son capaci del piú o del meno durare; ma nelle eterne, che non posson essere se non egualmente eterne, cessa l’operazione della figura. E per tanto, già che la materia celeste non per la figura è incorruttibile, ma per altro, non occorre esser così ansioso di questa perfetta sfericità, perchè, quando la materia sarà incorruttibile, abbia pur che figura si voglia, ella sarà sempre tale.

Sagr. Ma io vo considerando qualche cosa di piú, e dico che, conceduto [Se la figura sferica conferisse l'eternità, tutti i corpi sarebbero eterni.]che la figura sferica avesse facultà di conferire l’incorruttibilità, tutti i corpi, di qualsivoglia figura, sarebbero eterni e incorruttibili. Imperocchè essendo il corpo rotondo incorruttibile, la corruttibilità verrebbe a consistere in quelle parti che alterano la perfetta rotondità: come, per esempio, in un dado vi è dentro una palla perfettamente rotonda, e come tale incorruttibile; resta dunque che corruttibili sieno quelli angoli che ricuoprono ed ascondono la rotondità; al piú dunque che potesse accadere, sarebbe che tali angoli e (per così dire) escrescenze si corrompessero. Ma se piú internamente andremo considerando, in quelle parti ancora verso gli angoli vi son dentro altre minori palle della medesima materia, e però esse ancora, per esser rotonde, incorruttibili; e così ne’ residui che circondano queste otto minori sferette, vi se ne possono intendere altre; talchè finalmente, risolvendo tutto il dado in palle innumerabili, bisognerà confessarlo incorruttibile. E questo medesimo discorso ed una simile resoluzione si può far di tutte le altre figure.

Salv. Il progresso cammina benissimo: sì che quando, verbigrazia, un cristallo sferico avesse dalla figura l’esser incorruttibile, cioè la facultà di resistere a tutte le alterazioni interne ed esterne, non si vede che l’aggiugnerli altro cristallo e ridurlo, verbigrazia, in cubo l’avesse ad alterar dentro, nè anco di fuori, sì che ne divenisse meno atto a resistere al nuovo ambiente, fatto dell’istessa materia, che non era all’altro di materia diversa, e massime se è vero che la corruzione si faccia da i contrari, come dice Aristotile; e di qual cosa si