Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/224

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216 dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.

per alcun tempo ferma e che poi si è messa in moto: se contro a i primi, doveva dire: "La Terra non si è mossa sempre, perchè mai non sarebbero stati uomini nè animali nè edifizii in Terra, non permettendo loro la terrestre vertigine il dimorarvi"; ma già che egli argumentando dice: "La Terra non si muove, perchè le fiere gli uomini e le fabbriche, già poste in Terra, precipiterebbono", suppone la Terra essersi una volta trovata in tale stato, che abbia ammesso alle fiere e a gli uomini il dimorarvi e ’l fabbricarvi; il che si tira in conseguenza l’essere stata ella alcun tempo ferma, cioè atta alla dimora de gli animali ed alla fabbrica de gli edifizii. Restate voi ora capace di quanto io ho voluto dire?

Simp. Resto e non resto: ma questo poco importa al merito della causa, nè un erroruzzo di Tolomeo, commesso per inavvertenza, può esser bastante a muover la Terra, quando ella sia immobile. Ma lasciati gli scherzi, venghiamo pure al nervo dell’argomento, che a me pare insolubile.

Salv. Ed io, signor Simplicio, lo voglio ancora annodare e strigner da vantaggio, co ’l mostrar ancor più sensatamente come sia vero che i corpi gravi, [La vertigine veloce ha facultà di estrudere e dissipare.]girati con velocità intorno a un centro stabile, acquistano impeto di muoversi allontanandosi da quel centro, quando anco e’ sieno in stato di aver propensione di andarvi naturalmente. Leghisi in capo di una corda un secchiello, dentrovi dell’acqua, e tenendo forte in mano l’altro capo, e fatto semidiametro la corda e ’l braccio, e centro la snodatura della spalla, facciasi andare intorno velocemente il vaso, sì che egli descriva la circunferenza di un cerchio; il quale o sia parallelo all’orizonte, o siagli eretto, o in qualsivoglia modo inclinato, in tutti i casi seguirà che l’acqua non cascherà fuori del vaso, anzi colui che lo gira sentirà sempre tirar la corda e far forza per allontanarsi più dalla spalla; e se nel fondo del secchiello si farà un foro, si vedrà l’acqua zampillar fuori non meno verso il cielo che lateralmente e verso la terra; e se in cambio d’acqua si metteranno pietruzze, girando nell’istesso modo, si sentirà far loro l’istessa forza contro alla corda; e finalmente si veggono i fanciulli tirar i sassi in gran lontananza co ’l muover in giro un pezo di canna, in cima della quale sia incastrato il sasso: argomenti tutti della verità della conclusione, cioè che la vertigine conferisce al mobile impeto verso la circonferenza, quando il moto sia veloce; e per-