Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/284

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276 dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.

del vassello. Io (non voglio ascondere l’error mio) concorsi nel medesimo parere, e per allora non replicai altro, nè saprei dirvi da che mosso, tornai tra me stesso a ruminar sopra questo fatto, e finalmente m’accorsi della mia semplicità (ma però scusabile) nell’ammetter per vero quello che è falsissimo: dico falso, che l’agitazion massima della gaggia, in comparazion della piccola del piede dell’albero, debba render più difficile l’uso del telescopio nell’incontrar l’oggetto.

Salv. Io sarei stato compagno de i marinari ed anche vostro, su ’l principio.

Simp. Ed io parimente sarei stato, e sono ancora; nè crederei co ’l pensarvi cent’anni intenderla altrimenti.

Sagr. Potrò dunque io questa volta farvi a tutti due (come si dice) il maestro addosso: e perchè il proceder per interrogazioni mi par che dilucidi assai le cose, oltre al gusto che si ha dello scalzare il compagno, cavandogli di bocca quel che non sapeva di sapere, mi servirò di tale artifizio E prima io suppongo che le navi, fuste o altri legni, che si cerca di scoprire e riconoscere, sieno lontani assai, cioè 4, 6, 10 o 20 miglia, perchè per riconoscer i vicini non c’è bisogno d’occhiali; ed in conseguenza il telescopio può, in tanta distanza di 4 o 6 miglia, comodamente scoprire tutto ’l vassello, ed anco machina assai maggiore. Ora io domando, quali in ispezie e quanti in numero siano i movimenti che si fanno nella gaggia, dependenti dalla fluttuazion della nave.

Salv. Figuriamoci che la nave vadia verso levante: prima, nel mar tranquillissimo, non ci sarebbe altro moto che questo progressivo; [Movimenti difforenti dependenti dalla fluttuazione della nave.]ma aggiunta l’agitazion dell’onde, ce ne sarà uno che, alzando ed abbassando vicendevolmente la poppa e la prua, fa che la gaggia inclina innanzi e indietro; altre onde, facendo andare il vassello alla banda, piegano l’albero a destra e a sinistra; altre posson girare alquanto la nave e farla defletter, diremo con l’artimone, dal dritto punto orientale or verso greco or verso sirocco; altre, sollevando per di sotto la carina, potrebber far che la nave, senza deflettere, solamente si alzasse ed abbassasse: [Due mutazioni fatte nel telescopio, dependenti dall'agitazion]ed in somma parmi che in spezie questi movimenti sien due, uno, cioè, che muta per angolo la direzion del telescopio, e l’altro che la muta, diremo, per linea, senza mutar angolo, cioè mantenendo sempre la canna dello strumento parallela a se stessa.